Trama
Interamente girato all'interno della Casa di Reclusione di Civitavecchia, con protagonisti e co-autori i detenuti stessi, il film è la rilettura di Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Perfetta metafora dell'istituzione penitenziaria, la narrazione documenta la condizione carceraria, tra rassegnazione e speranza di riscatto. Nell'attesa vana di un nemico che non verrà, i militari si consumano tra il bisogno di dare un senso alla loro permanenza e la resistenza all'attrazione che questo luogo opera su di loro.
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