Regia di Shawn Levy vedi scheda film
AL CINEMA
Il mondo di Guy, impiegato di banca belloccio, inamidato e perfettino tanto da sembrare un bambolo, si distingue per una effervescente routine in cui tutto si ripete senza sostanziali modifiche, ed in cui il mondo elettrizzante di cui fan parte quelli come lui con il compito di semplice arredo scenico, viene portato avanti grazie alle scelte che gli eletti, quelli con gli occhiali da gente tosta, sono in grado di provocare con scelte che solo a loro spettano. Ma il giorno in cui finalmente anche l'ingenuo Guy riuscirà ad indossare i fantasmagorici occhiali, incalzato dall'incontro con l'eroina dei suoi sogni, il ragazzo comprenderà la differenza che esiste tra essere mero arredo scenico, e protagonista del gioco che si sta giocando.
Il mondo di Guy non è nulla più che un videogame i cui eroi occhialuti sono mossi dai vari giocatori, dall'abilità dei quali dipende la sorte della città, degli eroi, e di chi serve solo come comparsa. La mossa di Guy manderà in tilt i programmatori e l'ambizioso capo tram di costoro, che cercheranno di boicottare quel nuovo improvvisato eroe, in grado di sovvertire ogni regola, comunque prestabilita entro un certo range di soluzioni. Sulla falsa riga dell'inimitabile The Truman Show - ma Shawn Levy non è certo Peter Weir - Free Guy si rivela poco più che una ripetitiva accozzaglia di scene action esagitate, sovrastate da un ricorso ad effetti volutamente esagerati e sopra le righe che contribuiscono non poco a rendere fracassone e colorato un baraccone da videogame che devasta tutti coloro che, come me, mal ne sopportano i presupposti e le dinamiche.
Ryan Reynolds è brillante e simpatico come ci ha abituato già da tempo come eroe smargiasso nei due Deadpool, seppur qui in un contesto troppo funambolico per riuscire a divertire veramente, già dopo qualche minuto in cui l'occhio malizioso ed esigente appare abituato e sazio di questa adrenalinica rincorsa all'assurdo.
Il cattivo interpretato dal sin troppo "mimico" regista ed attore Taika Waititi, si rivela anche stavolta troppo gigionesco ed irritante.
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