La recensione su A Man with a Maid

A Man with a Maid (1975): locandina

Inghilterra, fine XIX° Secolo. Jack (Ole Søltoft) è costretto dagli aristocratici genitori a perseguire gli studi per diventare avvocato, nonostante la sua vocazione sia in prevalenza artistica. Educato in un rigido sistema, quando rimane orfano -entrando in possesso di un ingente patrimonio- scopre da una lettera nascosta tra i libri di casa, che il padre era un assiduo frequentatore del bordello di Madame Helena (Diana Dors). Ed è lì che Jack per la prima volta conosce i piaceri del sesso, dopo una sonora delusione d'amore. Jack ama infatti Alice (Sue Longhurst), ma quest'ultima, per matrimonio combinato, è promessa sposa di un anziano possidente. Jack acquista un manicomio abbandonato da ristrutturare, all'interno del quale intende allestire mostre d'arte. Non solo, realizza una "tecnologica" stanza, nella quale pensa di attirare Alice e forzarla a posare per fotografie di nudo. Nei cunicoli del fabbricato si aggira anche Jack lo squartatore  che, per l'occasione, sbircia all'interno della camera segreta da due fori nel muro, praticati all'altezza degli occhi di un dipinto che ritrae la regina Vittoria.

A Man with a Maid (1975): Ole Søltoft, Sue Longhurst

Commedia vagamente sexy, inizialmente distribuita in 3D, frutto di una coproduzione tra Stati Uniti e Svezia e diretta da Vernon P. Becker (1927-2017), regista di un film su Charlie Chaplin e già coinvolto nella lavorazione con un cast svedese (e danese) nel precedente Dagmar's hot pants, Inc. (da noi circolato come L'ultimo giorno di lavoro di una prostituta). Nonostante la cura con cui sono ricostruiti gli ambienti vittoriani e la maniacale attenzione dei costumisti, A man with a maid (noto anche con i titoli alternativi di Champagnegalopp, Groove room, Victorian fantasies, What the swedish butler saw, My favorite butler e Champagne på sengekanten) si perde in un primo tempo poco interessante, costituito da siparietti simpatici, ma non completamente riusciti. Dal secondo tempo in poi, invece, pur restando legato ad un registro comico (in parte efficace), Becker punta sulle nudità di Sue Longhurst, costretta in prigionia e forzata a provare curiosi attrezzi tecnologici, tra i quali un macchinario utilizzato per provocare il solletico e una (incredibile) "fucking machine" ante litteram, frutto dell'ingegneria russa medievale.

A Man with a Maid (1975): Ole Søltoft, Sue Longhurst

Ole Søltoft è costretto a interpretare la parte del permaloso amante respinto, ma lo fa sempre dando vita ad un personaggio caricaturale e innocuo, addirittura nel finale costretto a subire gli effetti del suo agire: Alice infatti, tutt'altro che vittima, mostra il suo vero volto, quello di insaziabile amante. Rimasto inedito in Italia, è circolato in Norvegia successivamente anche con il titolo alternativo di Champagne på sengekanten, data la presenza di Ole Søltoft come interprete principale, per sfruttare il successo della più celebre serie di commedie erotiche danesi girate da John Hilbard.

Sengekanten series (completa) - Un'occhiata nelle camere da letto... danesi

1 - La mazurka le svedesi la ballano a letto (Mazurka på sengekanten)

2 - Bedside Dentist (Tandlæge på sengekanten)

3 - Le svedesi continuano a ballare... la mazurka a letto (Rektor på sengekanten)

4 - Bedside Highway (Motorvej på sengekanten)

5 - Bedside Romance (Romantik på sengekanten)

6- Sexy Simphony (Der må være en sengekant)

7 - Sexy Club - Le accompagnatrici (Hopla på sengekanten)

8 - Sexy Boat (La nave del piacere) / (Sømænd på sengekanten)

Extra

- La pornovergine (Uden en trævl)

- A Man with a Maid (Champagne på sengekanten)

A Man with a Maid (1975): locandina

"Anche l’uomo più forte del mondo ha bisogno di avere una donna al suo fianco, perché quando la vita è un casino, proprio come in una partita a scacchi, la regina protegge il re." (Anonimo)

F.P. 19/10/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 82'17")