Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Un imprenditore, apparentemente dedito esclusivamente al proprio lavoro, ha una giovane amante; la moglie sospetta il fatto e scopre la garçonniere in cui il marito riceve la ragazza. E quindi vi si reca, in attesa dell'amante.
È una pellicola dalle atmosfere antonioniane, questo La garçonniere, soffuse e lievemente malinconiche, perennemente in odore di melodramma e dalla colonna sonora (Mario Nascimbene, ottimo lavoro) orientata al jazz, che fa molto noir: ma a conti fatti il film si gioca in primis su un piano psicologico, essendo 'semplicemente' il ritratto della decadenza psicofisica del maschio adulto, ben rappresentato dal personaggio di Alberto Fiorini. Raf Vallone gli presta il volto, e non è l'unica scelta di casting azzeccata: al suo fianco troviamo infatti Eleonora Rossi Drago, Nino Castelnuovo, Franca Marzi, Renato Baldini, Marisa Merlini, Clelia Matania, Ennio Girolami e Gordana Miletic, particolarmente convincente nei panni della giovane amante. Al classico – almeno per il cinema nostrano dell'epoca – scontro tra uomo e donna si aggiunge qui quello tra ragazzi e adulti, ancora in effetti non troppo sviscerato presso l'opinione pubblica; i due discorsi si intrecciano, dando vita a una storia di scarsa azione, ma ponderosa riflessione, per quanto impostata su un piano genericamente (e ingenuamente) abbastanza maschilista. Degne di nota le quattro firme sul copione: oltre a quella del regista Giuseppe De Santis ci sono infatti quelle di Elio Petri, Tonino Guerra e Franco Giraldi. 5/10.
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