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La pacifista

Regia di Miklós Jancsó vedi scheda film

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La recensione su La pacifista

di mm40
3 stelle

La difficile e contrastata storia d'amore fra Barbara e Michele - lei giornalista d'assalto, dichiaratamente pacifista, e lui appartenente a un gruppo di terroristi destroidi - viene stroncata dall'assassinio di lui, reo di non aver portato a termine una missione omicida. A quel punto anche Barbara si convince all'uso della violenza.

 

Da più fonti definito 'il più brutto film di Miklos Jancso', La pacifista è per lo meno un'ottima occasione per vedere Monica Vitti in una parte da protagonista, emancipata dai canoni classici (e in genere fallocentrici) della commedia all'italiana e in una parte peraltro piuttosto complessa, psicologicamente e moralmente a cavallo fra dramma e farsa. Le critiche in ogni modo hanno vita facile con questo lavoro, che non sembra voler prendere posizione pur parlando di un'epoca 'di piombo', nella quale la contestazione giovanile stava degenerando nella violenza stragista; basti osservare come la parabola della protagonista passi dal pacifismo più opportunista all'omicidio volontario in assenza di una reale, ferma convinzione, per capire come il dito di Jancso - e della sceneggiatura di Giovanna Gagliardo, con la collaborazione di Guido Leoni e di Silvia Silvani - punti contro una certa leggerezza d'animo, una discutibile spensieratezza di fondo delle giovani generazioni nel portare avanti le loro battaglie sociali. Un film sostanzialmente reazionario, insomma, che non rende giustizia a un autore impegnato come l'ungherese Jancso e che penalizza allo stesso modo la carriera di interpreti dotati e di primo livello quali la stessa vitti e soprattutto di Pierre Clementi, qui coprotagonista. Girato interamente in Italia, La pacifista sfoggia una serie di collaboratori tecnici del Belpaese; vale la pena citare l'operato di Giorgio Gaslini per la colonna sonora e quello di Carlo Di Palma per la fotografia, entrambi encomiabili; quest'ultimo era all'epoca il compagno della Vitti. Quanto a lei, aggiungere che per l'ennesima volta anche in questa sfortunata pellicola dimostra di essere un'attrice dalle potenzialità smisurate potrebbe apparire superfluo. Ma vale la pena di correre tale rischio. 3,5/10.

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