Regia di Emanuela Rossi vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - ALICE NELLA CITTÀ - PANORAMA ITALIA - OPERA PRIMA
Stella, Luce e Aria sono tre sorelle dai diciassette anni in giù. Vivono sprangate in casa a causa dell'Apocalisse che ha tolto loro, non a caso, proprio questi tre elementi, oltre a tutto il resto.
Unico contatto col mondo esterno è il padre, che ogni giorno scompare bardato come un astronauta, per far ritorno a casa di notte con cibo e provviste conquistate con lotte estreme che spesso l'uomo si prodiga a raccontare alle figlie, specie le due più piccole.
Ma a Stella, sorella più grande delle tre, costretta a convivere in quell'isolamento vivendo di ricordi da condividere con le due sorelle, qualcosa non torna fino al giorno in cui, armatasi di coraggio, improvvisera' una fuga correndo il rischio di esporsi ad una luce solare che, su istruzioni paterne, non può che arrecare conseguenze mortali alle epidermidi che vi si espongono senza adeguate protezioni.
Da quel viaggio pieno di incognite la giovane scoprira' molte sconcertanti verità inerenti la sua famiglia, la madre in particolare il mondo che la circonda, scoprendo il valore del far parte di un nucleo e persino l'attrazione per un ragazzo incontrato lungo la strada.
L'idea di esordire, da parte di Emanula Rossi, con un thriller ad ambientazione fantascientifica è certo una ambizione lodevole e coraggiosa di cui sicuramente bisogna coglierne la positività.
Peccato che il fulcro e la chiave di svolta della storia sia sin troppo prematuramente intuibile già dai primi minuti, e che certe soluzioni scenografiche un po' improvvisate od avventate, lascino presagire una certa insicurezza di fondo che nuoce pesantemente all'economia della vicenda.
Si guarda un po' esteticamente, forse, al cinema della Coppola (le sorelle perennemente in vestaglia come le "vetgini suicide" o le ragazze collegiali de L'inganno); si gioca sulle reazioni forti, senza riiscire a controllarle pienamente, forse per creare attenzione e suspence, ma il personaggio del pur bravo Valerio Binasco, nel ruolo del controverso genitore ingannatore, si riduce presto ad una macchietta in grado di inquietare assai poco.
Si cade su qualche ingenuità disarmante (tavole apparecchiate con cura e cibo composto ed impiattato ad arte come al ristorante, entro un contesto di carestia da presunta apocalisse nucleare) che con un po' di accortezza e lungimiranza sarebbe stato facile evitare.
Ci è piaciuta qualche inquadratura suggestiva sul finale aperto, per un piccolo film molto più interessante sulla carta, che riuscito nella sua concretezza.
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