Regia di Enrico Iannaccone vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - ALICE NELLA CITTÀ - EVENTI SPECIALI - PANORAMA ITALIA Cosa ci fanno due amiche (che poi scopriamo pure essere parenti acquisite) non più giovanissime, in vacanza, apoarentemente spensierate in una località marina del Sud Italia in un fine stagione ormai avviato?
E ancor più, che connessione può interagire tra le due e Valerio, affascinante trentenne che nasconde piuttosto bene un tormento che da tempo ormai lo logora, che a causa del quale egli ha perduto i propri affetti e sentimenti, dati in pasto ad una stoltaggine sfociata nella irresponsabilità, messi in balia di un irresistibile dipendenza da vizio e ricorso a stupefacenti?
L'attenzione della storia si concentra sull'amica più anziana, Carla, che scopriremo essere un ex magistrato ora in pensione, e con una carriera in primo piano nella lotta al terrorismo, che l'ha vista pure rimaner vittima di un rapimento.
Valerio invece ha distrutto tutto ciò di buono che il suo buon carattere di fondo e la sua innegabile intraprendenza, gli hanno consentito di costruire, bruciando le tappe di una realizzazione poi naufragata ed implosa in se stessa.
La simpatia contagiosa ed imperscrutabile che nasce tra i due, genererà in entrambi un benessere non preventivato che diventa poco per volta irrinunciabile. Ma chiarirà allo spettatore le ragioni di un dramma che ha portato Carla sino in quel luogo, un vero e proprio nascondiglio, sia per lei che per i suoi molteplici persecutori.
La vacanza racchiude in sé argomentazioni e tematiche molto varie, come la frustrazione giovanile che porta verso l'autodistruzione, la gestione e la responsabilità etica nei confronti di chi affronta le problematiche legate ad una vecchiaia da un lato sempre più protratta in avanti, ma anche sempre più in balia di malattie degenerative senza cura, piuttosto che l'intimità costruttiva che un'amicizia che la ben assortita che diventa cruciale e salvifica.
Temi disparati e variegati che una scrittura sensibile ed accurata riesce a giostrare e a sviscerare con cura e garbo, amalgamandoli piuttosto bene.
La fuga per ritrovare se stessi e fuggire da soluzioni facili di chi vorrebbe risolvere il problema in modi spiccioli, e superficialmente risolutivi.
Ma anche una fuga organizzata per garantire un perdono, tardivo ma non meno appagante.
La coppia degli affetti, stramba ed inedita che si forma tra una donna confusa ma con sprazzi di determinata lucidità, avviata verso i settanta ed un ragazzo instabile che potrebbe essere anche suo nipote, convergera' verso un palliativo dagli effetti subitanei e prodigiosi, che il pensiero comune e i cslcoli maliziosi dei benpensanti non potranno ne vorranno comprendere né tollerare.
Enrico Iannaccone torna in regia dopo il suo precedente La buona uscita del 2016, e da' vita ad un piccolo intenso, delicato film intriso di complicità salvifica quanto incompresa e anzi completamente fraintesa.
A contribuire alla riuscita del piccolo, prezioso film, determinante appare l'apporto degli interpreti, ed in particolare l'intenso appeal che si crea tra Catherine Spaak e Antonio Folletto, davvero vibranti nel dar vita ai loro difficili e sfaccettati personaggi.
Tra i comprimari, la sempre pimpante Carla Signoris e una inquietante e misteriosa Veruschka, celebre modella, ispiratrice ed icona della moda anni '60 e' 70.
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