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Assassinio sul Nilo

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Assassinio sul Nilo

di Marco Poggi
6 stelle

La versione alla Kenneth Branagh del celebre romanzo di Agatha Christie dove viene persino rivelato, in un drammatico flashback in trincea, come Hercule Poirot si è fatto crescere un così strano taglio di baffi. Nel cast si riconoscono Gal Gadot (da amazzone super a bella ereditiera) e Annette Bening (la madre dell'amico di Poirot).

"ASSASSINIO SUL NILO", basato sul noto libro giallo scritto da Agatha Christie,  è già stato portato al cinema e in tv,  sia da Peter Ustinov, nel 1978 (su regia di John Guillermin)  che, nel 2004, da David Suchet (attore inglese, ben truccato che in una ventina d'anni ha interpretato, in tv, tutti romanzi della Christe dove appare l'investigatore belga) sempre con cast sontuosi, ma Kenneth Branagh, che aveva già (ri)portato alcuni anni fa "ASSASSINIO SULL'ORIENT  EXPRESS" come è solito fare con le opere di William Shakespeare che reinterpreta, prova a rendere l'indagine più personale ed Hercule Poirot più... umano del solito. Buono il prologo al fronte (dove viene spiegato perché l'investigatore belga porta quello stravagante taglio di baffi), fa sempre la sua  bella figura Gal Gadot anche se la prima parte, in Egitto, ha certe lentezze. La sottotrama di Bouc, l'amico di Poirot (che rimpiazza il colonnello Race che, nel 1978, aveva il volto del grande David Niven), vorrebbe portare una ventata di novità alla trama, come anche la rivelazione di un'impensabile coppia LGBT (quella che nel 1978 era composta da Bette Davis e Maggie Smith, che si "scannavano" come cane e gatto) fra i sospettati, per non tacere dell'inserimento di personaggi neri dove la Christie li immaginava caucasici (vedi la cantante di night che era una chiromante, nella trasposizioni di Guillermin, interpretata da una Angela Lansbury, simpatica ubriacona) . Purtroppo, aver visto già le versioni precedenti, rovina la scoperta di chi è colpevole, anche se nel 1978 e nel 1994 le spiegazioni finali, con flashack rivelatori, si dilungavano. Qui, al contrario, sono flash veloci girati in bianco e nero a favore di un Poirot che sembra troppo action e che se la lega troppo al dito. Quasi irriconoscibile Annette Bening, nel ruolo della madre dell'amico di Poirot. Buone le location egiziane e le scene dentro e fuori il piroscafo. Concludendo: una pellicola che non è certo un capolavoro, ma che si lascia vedere, nonostate il cast sia il meno brillante dei tre che ricordo.  Branagh cade in piedi, ma chi l'ha preceduto è stato più bravo di lui, perché è facile prendersi dalla nostalgia del pacioso e simpatico Peter Ustinov, o del prerfetto, anche nel vestire, David Sachet. 
 

 

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