Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Un film, furbescamente prodotto da Ponti, ma che alla fine la sua furbizia ha remato male, dato che si è rivelato un vero tonfo. Da uno scritto di Brunello Rondi,( ottimo sceneggiatore, ma mediocre regista), ne è venuta fuori una sceneggiatura a più mani di grossi nomi: Zavattini, De Concini, Tonino Guerra e lo stesso De Sica, ma che hanno fatto l'errore grossolano di puntare sul tono melodrammatico della vicenda, trascurando il vero significato che era quello del senso di morte.
Un romanticismo che cerca di essere bilanciato dai due interpreti, che evidentemente non ce la fanno a condizionarlo.
Operazione di lusso anche con bella fotografia di Pasqualino De Santis; commento musicale di ottimo valore con sapori jazzistici davvero di qualità, (è quasi il debutto del talentuoso figlio di De Sica).
Un finale aperto che non basta a riporre i fazzoletti, di malavoglia tirati fuori
Meritava molto di più che non un sentimentalismo malamente esibito
Insiema a I GIrasoli ed il Viaggio, una delle sue prove più dimenticabili della sua carriera
Ce la mette tutta, oltrettuo prese una vera sbandata per la Dunway, per cui riuscì ad imparare l'inglese, ma è il film che non vale la pena
Riesce benissimo a solidificare il suo personaggio con raffinatezza, ma è fiato sprecato
Musicista ed intrattenitore , qui in ruolo
Il ruolo dell'amica
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