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Diabolik

Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti vedi scheda film

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La recensione su Diabolik

di Osmantus
8 stelle

Difficile trasformare un fumetto in film. Buona prova dei Manetti Bros.

È sempre difficile trasformare un libro in un film. Figuriamoci un fumetto. I fratelli Manetti se la sono cavata egregiamente, secondo me, sforzandosi di trasformare la staticità delle immagini su carta in pellicola viva. La/le città delle location, pure esistenti, si sono rivelate senza tempo, retrò o future,  come solo una storia disegnata puo fare. Idem per la splendida luce utilizzata dal mago della fotografia che riesce ad appiattire/trasformare le persone reali in tratti disegnati su tavola. Non troppe azioni scoppiettanti,  ed è giusto che sia così. Il fumetto deve solo "suggerire" il movimento, non trasformarlo in una americanata di inseguimenti infiniti. Che dire dei costumi meravigliosi e perfetti, delle auto, dell'atmosfera quasi impossibile al giorno d'oggi dove la ricercatezza del dettaglio non esiste più? Mastandrea non è mai stato così bravo (ma.... allora riesce a parlare senza accento? ????) ed è perfetto nel ruolo. Ammaliato da Eva e da quell'uomo imprendibile si mette in competizione mentale con quei due, ed è sfida. Bravo Valerio, mi sei sempre piaciuto ma oggi di più . Miriam Leone è meravigliosa e bravissima qui, deve aver studiato a lungo quel personaggio deciso e perfetto che poteva uscire solo da una grande penna come quella delle Giussani. Guardo i suoi movimenti, le mani, gira la testa in quel modo... sì. È lei. È Eva Kant. Marinelli ce la mette tutta ma come molti di noi non ha soddisfatto appieno il ricordo indelebile del vero e affascinante Diabolik. Maschio imprendibile e dallo sguardo magnetico nel fumetto, qui il suo fascino si perde nella apparente assenza caratteriale e nelle sue famose occhiaie. Chissà, forse un'arcata sopraccigliare più folta, un correttore per il bruno eccessivo della palpebra, un tirar su e farli più obliqui quegli sguardi... avrebbe salvato capra e cavoli. Ma tant'è.  Aspetto il film n. 2 con il cambio del protagonista. 

 

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