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Diabolik

Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti vedi scheda film

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La recensione su Diabolik

di starbook
8 stelle

Copia ciclostilata delle atmosfere del fumetto nato dall'estro delle sorelle Giussani. Un live action riuscito che sorprende piacevolmente

Diabolik dei fratelli Manetti ricalca in maniera fedele il clima, gli stili, le atmosfere del fumetto originale (la pellicola si ispira all’albo n° 3 ‘l’arresto di Diabolik’) nessuna forzatura autoriale, nessun lascito alla verve istrionica dei due fratelli registi: una operazione studiata a tavolino di trasposizione rigorosa fumetto-live action persino nei dialoghi così scarni, freddi essenziali.

 

Le città nominate (Clerville, Bellair,Gnef), inventate dalle sorelle Giussani (creatrici del fumetto nel lontano 1962), hanno nomi che potrebbero ricordare siti americani ma che, più probabilmente, fanno sognare il lettore-spettatore catapultandolo in un luogo fittizio che i Manetti bros riescono perfettamente a dissimulare dietro ai luoghi e gli skyline di città reali come Trieste e Bologna.

Diabolik è riprodotto come ce lo ricordavamo, spietato, laconico e all’occorrenza sanguinario.

Non vi è nessuna censura politically correct attualizzata (bontà nostra!).

 

Paragonato al Diabolik del 1968 si nota subito che quella data così ingombrante, fucina di contestatori e di artisti, non risparmiò nemmeno il maestro Mario Bava che si fece trasportare in un trip pop fatto di musiche e di psichedelia che stride con le cupezze dello stile del fumetto originario.

Buon prodotto quello (ingiustamente dimenticato frettolosamente soprattutto da una certa critica reazionaria) ma inferiore rispetto a questo che merita una visione attenta (magari in una seconda visione) dove sarebbe opportuno scrutare tutti i suppellettili, i quadri, le scenografie e quant’altro è stato utilizzato per farci sguazzare in un oceano di interessanti oggetti vintage.

 

Che dire degli attori,tutti misurati e volutamente impostati,con una particolare menzione al protagonista Marinelli che decide, come un cantante pop navigato, di evitare i toni acuti e di scolpire nella roccia la sua ennesima formidabile prova attoriale.

 

A dimenticavo: Mirian Leone, onestamente, sopra ogni più rosea aspettativa!  

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