Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
Simpatica ricostruzione della storia dell'isola delle rose. Ottimo il cast
“L’incredibile storia dell’Isola delle Rose,” racconta, romanzandola, la vera impresa di un audace signore, tale Giorgio Rosa, tenace, romantico e visionario protagonista della storia, da poco scomparso, un ingegnere bolognese, che ebbe una geniale e bizzarra idea :creare una nazione autonoma, con le proprie regole, leggi, moneta e conseguenti rappresentati di Stato, soprattutto indipendente dal resto del mondo, dove in teoria ognuno avrebbe potuto fare ciò che voleva, in sostanza un’isola artificiale, una sorta di palafitta collocata fuori dalle acque territoriali italiane e quindi fuori giurisdizione. In questa incredibile opera viene affiancato da una cricca di simpatici “perdenti” tutti alla ricerca di un proprio posto nel mondo: c’è l’amico del cuore Maurizio, la giovane barista incinta Franca, il naufrago Pietro Bernardini e l’apolide W. R. Neumann, poi c’è Gabriella, avvocatessa specializzata in questioni di diritto internazionale e grande amore di Giorgio. prima recalcitrante, ma poi coinvolta totalmente nel folle progetto. Cosi al largo dell’Adriatico a 6 miglia marine dalle coste di Rimini in acque extraterritoriali, fu edificata questa piattaforma, di circa 400 metri quadri, I lavori di Giorgio Rosa non passarono naturalmente inosservati e la Capitaneria di porto di Rimini chiese che fossero bloccati, anche Illustri rappresentanti dello Stato si interessarono alla vicenda, ma Rosa riuscì comunque a proseguire l’opera di costruzione e nell’estate del 1967 aprì al pubblico la sua isola, il primo maggio del 1968 Rosa dichiarò l’indipendenza della sua isola artificiale, nominandosene presidente. Chiamò la nuova micro-nazione “Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose” e la dotò di una lingua ufficiale (l’esperanto), di un governo e di una propria valuta. Il mese seguente tenne anche una conferenza stampa per comunicare al mondo la costituzione del nuovo stato, con uno stemma e una Costituzione e una bandiera ufficiale e per quanto riguarda la lingua fu scelto l’esperanto, in sostanza non era altro che una discoteca/stabilimento in mezzo al mare, evidentemente politicamente scomoda infatti le autorità italiane non la presero bene, nei mesi a venire ci furono alcune interrogazioni parlamentari a riguardo, anche proposte di acquisto, poi un dispaccio, in cui veniva richiesto a Rosa di demolire la piattaforma costruita al largo di Rimini. L’ingegnere presentò un ricorso che fu respinto. L’isola fu smantellata con degli esplosivi, dopo che l’ammiraglio che guidava la flotta aveva costretto i suoi sei riottosi residenti ad abbandonarla. L’esperimento durò poco ma ciononostante fu un’operazione intrigante e uno straordinario precedente, primo e unico caso di invasione bellica dello Stato italiano
Il film rilegge l’utopica impresa di Giorgio Rosa, “smussandola” dalle stratificate speculazioni ideologiche, restando sostanzialmente fedele alla cronaca dei fatti, seppur piegandole alle logiche della narrazione cinematografica, tono leggero e scanzonata. Elio Germano presta magistralmente il volto all’estroso ingegnere, Zingaretti ottimo nei panni del Presidente leone e Bentivoglio perfettamente calato nei panni del diabolico primo ministro.
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