Nel medioevo giapponese (XVI secolo), il valoroso principe Shinge Takeda sta per morire. Temendo la riscossa dei rivali, chiede ai parenti più stretti e a tutti i generali del clan di nascondere la sua morte il più a lungo possibile. Quando suo fratello scopre che un ladro cui ha salvato la vita assomiglia in modo impressionante a Shinge convince tutti a farlo passare per il defunto. Col passare del tempo il sosia (kagemusha in giapponese) arriva a un'immedesimazione totale col principe fino ad assumerne il valore e il coraggio di fronte alla morte.
Note
Palma d'oro a Cannes nell'80, ha segnato il ritorno in patria del regista dopo un lungo esilio artistico.
Ponendo all’inizio la scena chiave per la lettura del film, Kurosawa dosa con perfetto equilibrio la complessa varietà di temi che muove intorno a quello centrale.
L’architettura dell’opera è il prodotto della felice proporzione fra ragioni ideali e intellettuali alla base del plot.
La fine di un epoca crudele ma non priva di valori attraverso gli occhi di un ladro che trova all'ombra del signore della guerra a cui fa da sosia un occasione di riscatto. Ieratico e melanconico commosso e un po'lungo.
Ho rivisto Kagemusha per scriverne la mia recensione, e devo riconoscere che mi ha fatto un'eccellente impressione. Dispiace che una parte della critica, fra cui anche Aldo Tassone che ha scritto un bellissimo libro monografico su Kurosawa, abbia diverse riserve sul film (secondo Tassone "i personaggi non hanno quella tumultuosa ricchezza di umori e di umanità e l'interiorita' sofferta… leggi tutto
Film che volevo guardare da tempo e su cui avevo fortissime aspettative, ma che si è rivelato una grandissima delusione. Non vi ho trovato proprio niente del capolavoro kolossal con cui viene descritto dalla critica quasi all'unanimità. Di pellicole asiatiche ne ho visionate veramente tantissime e la maggior parte le giudico ben più riuscite e interessanti di questa. Qualsiasi film della… leggi tutto
Convergenze parallele. “Si tratta di una coincidenza che esercita comunque un certo fascino sulla mia coscienza.” Elaborazione del lutto. Ricerca di riscatto nel tentativo di porre rimedio…
Kagemusha ovvero: essere e apparire. Sovvenzionato e promosso da due produttori esecutivi d'eccezione, del calibro di Francis Ford Coppola e George Lucas, il film di Akira Kurosawa, vincitore ex aequo della Palma d’Oro nel 1980 (assieme a All that jazz di Bob Fosse), segna il ritorno del maestro giapponese più noto nella storia del cinema assieme ad Ozu, ad una riflessione sul…
Ho rivisto Kagemusha per scriverne la mia recensione, e devo riconoscere che mi ha fatto un'eccellente impressione. Dispiace che una parte della critica, fra cui anche Aldo Tassone che ha scritto un bellissimo libro monografico su Kurosawa, abbia diverse riserve sul film (secondo Tassone "i personaggi non hanno quella tumultuosa ricchezza di umori e di umanità e l'interiorita' sofferta…
Film che volevo guardare da tempo e su cui avevo fortissime aspettative, ma che si è rivelato una grandissima delusione. Non vi ho trovato proprio niente del capolavoro kolossal con cui viene descritto dalla critica quasi all'unanimità. Di pellicole asiatiche ne ho visionate veramente tantissime e la maggior parte le giudico ben più riuscite e interessanti di questa. Qualsiasi film della…
Autore di film di infinita bellezza.Continuo la mia rivisitazione del cinema nipponica con uno dei migliori registi della storia di quel cinema.Una serie di capolavori straordinari,un regista di fama mondiale che…
Con Kagemusha Kurosawa torna al suo secolo di elezione, il ‘500 (“il XVI secolo è la mia epoca preferita, tra grandi ambizioni e grandi eroi, ma anche grandi malvagi e grandiose sconfitte»).
Anno 1573, il clan dei Takeda assedia il castello di Noda. Nel Giappone feudale Shingen, il capo, lotta per l’unificazione del paese .
Colpito da un…
Alla fine, il messaggio, fin troppo evidente, è che bambini e cavalli sono più perspicaci degli uomini. E per ribadire questo assunto, due ore e mezzo, almeno a noi (ma a noi chi? Ma quanto me piace che parliamo al plurale!...) ci sembrano decisamente eccessive.
Quest'opera pluripremiata e colorata, in parecchi frangenti, come i fuochi d'artificio di sagra paesana a fine…
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Commenti (5) vedi tutti
Ponendo all’inizio la scena chiave per la lettura del film, Kurosawa dosa con perfetto equilibrio la complessa varietà di temi che muove intorno a quello centrale. L’architettura dell’opera è il prodotto della felice proporzione fra ragioni ideali e intellettuali alla base del plot.
leggi la recensione completa di yumeFacciamoci del male!!!
commento di BradyLa fine di un epoca crudele ma non priva di valori attraverso gli occhi di un ladro che trova all'ombra del signore della guerra a cui fa da sosia un occasione di riscatto. Ieratico e melanconico commosso e un po'lungo.
commento di michel8
commento di nico80il genio di kurosawa è intamontabile, godetevi questo straordinario film che, anche se lento, rappresenta una pietra miliare della sua filmografia
commento di Dr.Lynch