Regia di Claudio Lattanzi vedi scheda film
Originale film scritto e diretto da Claudio Lattanzi (con collaborazioni ai testi di Antonio Tentori), regista dell'indimenticata produzione Filmirage Killing Birds - Raptors (1988). Per l'occasione tornano sul set attori/icona di un cinema horror che si riteneva ormai sepolto (Lombardo Radice e Cinzia Monreale).
In un'altra era, in un altro luogo, a causa di una epidemia che in breve tempo ha contagiato buona parte dell'intera popolazione, è stato istituito un corpo speciale di polizia, denominato "gli sterminatori". Loro compito è dare la caccia agli infetti per evitare il dilagare del contagio. In un rifugio sotteraneo si ritrovano casualmente cinque superstiti: il professore Steiner (Giovanni Lombardo Radice), tre donne lì giunte a causa di un sogno che hanno per soprannome Bionda (Cinzia Monreale), Nera e Rossa e Michael (Lorenzo Lepori). E tra loro è presente anche il paziente zero. L'epidemia infatti ha origini nel passato ed è causata dall'eterno conflitto tra Bene e Male.
"La maggior astuzia del diavolo è convincerci che non esiste." (Steiner)
Ambizioso ritorno sulla scena cinematografica di Claudio Lattanzi, assente dai tempi di Killing Birds - Raptors (1988). Per l'occasione il regista compone un cast tecnico artistico di tutto rispetto. Giovanni Lombardo Radice, Cinzia Monreale e Marina Loi sono i tre attori che ricompaiono sul set dopo tanti anni di assenza. I loro nomi, che non hanno bisogno di presentazione, rappresentano un tipo di cinema horror molto apprezzato a suo tempo (attori spesso presenti sui set di Lucio Fulci e Aristide Massaccesi). Sergio Stivaletti cura con sempre impeccabile professionalità il reparto effetti speciali (oltre a riservarsi il breve cameo di Van Helsing nel prologo), mentre Antonio Tentori contribuisce a scrivere - assieme a Lattanzi - la sceneggiatura. Su questi aspetti, per così dire, tradizionali si innestano poi le nuove leve in regia: Ivan Zuccon (suo il ciclo di horror amatoriali ispirati dai testi di H.P. Lovecraft) come cineoperatore e Lorenzo Lepori nei panni di attore (Catacomba, Notte nuda). Ovviamente, con queste premesse, le aspettative di visione sono per l'appassionaro del genere altissime, dato anche che del film se ne parlava da tempo. E come purtroppo accade in queste circostanze, la realtà si rivela spesso molto più inappagante, contrariamente alle illusorie attese.
Everybloody's end è un film che attrae anche se nella fase centrale perde ritmo e si fa piuttosto confuso. Ma si intuisce che la mano dietro la macchina da presa è quella di un regista sicuro di sé e con un background di certo livello. In questo Lattanzi è sostenuto da un cast d'attori molto professionale sia per quanto riguarda nomi noti (Lombardo Radice e la Monreale), sia per gli emergenti (Tania Orlandi e Veronica Urban). Ottimo anche il lavoro di Luigi Seviroli, compositore musicale che riesce a realizzare una colonna sonora efficace e funzionale (con addirittura un intermezzo western alla Sergio Leone). Ne esce un film che potrà essere apprezzato solo da un ristretto numero di appassionati, che siano in grado cioè di surclassare la piattezza che predomina nella fase centrale per ammirare invece il curioso twist narrativo con entrata in scena di vampiri capeggiati addirittura del Principe delle Tenebre in persona, ovvero Nosferatu/Max Schreck.
"Furtiva mano di un fantasma occulto
fra le pieghe del buio e del torpore
mi scuote, e io mi sveglio, ma nel mio cuore notturno non trovo gesto o volto.
Un antico terrore, che insepolto
porto nel petto, come da un trono
scende sopra di me senza
perdono, mi fa suo servo senza cenno o insulto.
E sento la mia vita di repente
legata con un filo di
Incosciente
a ignota mano diretta nell'ignoto.
Sento che niente sono, se non
l'ombra
di un volto imperscrutabile
nell'ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto."
(Fernando Pessoa: L'apprendista di Asterione)
Trailer
F.P. 17/10/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 72'06")
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