Regia di Antonia Bird vedi scheda film
Eppure il colpo sembrava pienamente riuscito. Allora? Cosa non ha funzionato? Il bottino purtroppo non era quello che ci si aspettava e qualcuno della banda si è fatto avido. È così che la gente comincia a morire e la polizia si mette sulle tue tracce. L'unico modo per uscirne è trovare il traditore e regolare i conti. Una volta per tutte. Thriller teso, impietoso e politico (il protagonista è un ex attivista di sinistra) questo di Antonia Bird, regista britannica di talento emersa negli anni '90 e poi scomparsa dopo il clamoroso fallimento de "L'insaziabile". Un onesto film di genere che nonostante le abusate dinamiche gangster riesce a colpire nel segno grazie ad uno strepitoso lavoro d'attori e ad un ambientazione british tutt'altro che patinata ma malsana, soffocante, irrimediabilmente mediocre. Letale anche in pieno giorno e dalla quale pare impossibile poter scappare. Un posto nel quale, prima o poi, la violenza diventa l'unica lingua comprensibile e la vendetta l'unica ragion d'essere. "Face" ricorda il Carlito di De Palma, meno amaro e sontuoso ma simile nel concept che imbriglia il protagonista in un meccanismo di causa ed effetti decisamente più grande di lui. C'è anche la fuga romantica con una splendida Lena Headey ma quella è la parte più debole del film. Per il resto ci si può tranquillamente accontentare e godersi l'ennesima grande prova di Ray Winstone e l'autoironico cameo di Damon Albarn, teppistello con la dance a tutto volume negli auricolari.
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