Regia di Alan Rudolph vedi scheda film
Film disomogeneo e confuso, che potrebbe trovare un senso soltanto nel rispecchiamento di una società americana altrettanto spaesata e scombiccherata. È possibile che trasporre cinematograficamente i testi di Vonnegut (del quale peraltro ho letto soltanto Comica finale, traendone un'impressione di parimenti magmatico caos) sia impresa davvero complicata, ma è anche probabile che Rudolph, proprio per la sua "parentela" artistica con Altman, abbia goduto, soprattutto agli inizi della carriera di una sopravvalutazione, che necessita oggi di una revisione critica.
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