Regia di John Dahl vedi scheda film
Vera e propria apologia del poker, con lo sceneggiatore e il regista che cercano di convincere gli spettatori meno ferrati sull'argomento che il poker non è solo un gioco di fortuna, bensì di abilità. Bluff, trucchi di carte, studio dell'avversario, linguaggio corporeo e psicologia strategica guidano le peripezie di Mike McDermott (un angelico Matt Damon), bravo ragazzo che cerca di tenersi lontano dal vizio del gioco che ha iscritto nel DNA. Niente però può fermare la vera natura di un individuo e ogni tentativo di tenersi lontano dalle tentazioni si trasforma in una frustrazione pronta a presentare il suo conto. L'uscita dal carcere dello scriteriato "Verme" (un luciferino Edward Norton) porterà sulla cattiva strada Mike, ricollocandolo laddove era partito. Un ritorno al gioco, dapprima graduale e calibrato, quindi oltre l'azzardo consentito. Una spirale verso il vizio che farà crollare i tentativi di Mike di inserirsi nella società che conta proiettandolo tuttavia verso un futuro, probabilmente, migliore e in linea con le inclinazioni naturali del soggetto, un futuro da giocatore professionista.
Oltre ai due attori principlai, si distinguono anche John Malkovich (KGB) e Martin Landau (il giudice che aiuta Mike). Molto carina la tentatrice Famke Janssen.
In conclusione è una pellicola che lancia un messaggio, in parte, pericoloso, spingendo, tutto sommato e nonostante le avventure borderline ben al di là del consentito dalla legge in cui si troveranno invischiati i due amici, all'azzardo e al gioco. Cult per i pokeristi.
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