Regia di Terrence Malick vedi scheda film
L'opera omnia di Malick è in qualche modo un unicuum in cui confluiscono le grandi domande sull'esistenza umana: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Che senso ha tutto questo? Cosa ci aspetta dopo la vita? ...e via discorrendo. Partendo dall'assunto: "la guerra avvelena l'anima", l'autore americano sforna un concentrato di cinema (forza dell'immagine, narrazione, collettivo attoriale), letteratura filosofica (un prisma di voci interiori fuori campo) e morale (un affresco di indubbia capacità didattico-civile). Si sfiora sovente la retorica senza mai sprofondarvi dentro e si cede talvolta ad una sorta di dilatato autocompiacimento meditativo che forse (beneficio del dubbio) va ad inficiare la tenuta del film. Impossibile comunque non rimanere ammaliati da tale idea di cinema. Appena sotto l'inarrivabile trittico Apocalypse now-Il cacciatore-Tornando a casa, La sottile linea rossa è esempio di come affrontare certi argomenti non sia mai troppo. Da vedere.
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