Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
VOTO 9 RIEPILOGATIVO (Tv Aprile 99) Film sull'amore, sulla sua importanza, sulla nostra incomprensione di questo sentimento e sull'incomunicabilità tra gli uomini. Dreyer al massimo che segue una donna dall'inizio alla fine della propria esistenza, attraverso una narrazione alternata con flashback e tempi normali. Sì perchè per il maestro danese l'amore è tutto (la scritta sulla bara di Gertrud), in una pellicola fredda (caratteristica del regista), ma che non smette mai di commuovere e di far pensare (come al solito generando in noi una riflessione spietata che fugge dai legami della razionalità e ci costringe a farci domande "pesanti e destabilizzanti"). Uno stile preciso con la cinepresa mobile, che non spreca neanche un'inquadratura e specialmente negli esterni e nei flashback è coadiuvata da una fotografia di rara efficacia, molto sensibile al bianco come se luccicasse. Tante le scene da ricordare, ad esempio: Gertrud che afferma di essere le labbra calde che vanno incontro alle labbra dell'uomo amato. Dio compare anche in questo film, anche se in forma molto meno accentuata rispetto alle altre opere del regista, ma è l'amore con le sue infelicità, le sue passioni a scardinare la "finta" tranquillità umana (altro cardine di Dreyer, le passioni che sconvolgono gli equilibri imposti). Assolutamente da rivedere.
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