Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
Di laico questo film non ha praticamente nulla, si respira sacralità e religiosità a tutto tondo ed anzi la morale finale sembra voler suggerire che qualsiasi forma di culto cristiana va bene, purché si preghi e si seguano i dettami della Bibbia. Il film scorre su ritmi soporiferi, con bravi attori a volte un po' di maniera, dialoghi il più delle volte banali e tanta religiosità somministrata a dosi più o meno tollerabili ma comunque onnipresenti in tutta la struttura dialogica. Il finale sarà pure una vetta di sacralità ma visto da un punto di vista laico è piuttosto un qualcosa che distrugge ogni intento di universalità e laicità della pellicola e ricorre ad uno stratagemma fantascientifico per dare un senso a tutto il mortorio di discorsi bigotti udito fino a quel momento. Nel complesso un film discreto ma consigliato per lo più a cinefili maratoneti che reggono le due ore agevolmente anche a ritmi sfiancanti e soprattutto a chi comunque cerca conforto nella fede e non considera i miracoli, nell'ambito cinematografico, dei banali espedienti fantascientifici e d'effetto. Voto: 5,5/6.
Punto di vista religioso: si narra la storia di una famiglia messa a dura prova da eventi infausti e che si trova in contrasto con altri personaggi della comunità che praticano un culto diverso. Il finale metterà tutti d'accordo sulla grandezza di Dio, manifestando una grande potenza evocativa ed un universale senso di pace e comunione col mondo.
Punto di vista laico (con SPOILER): una donna ed il suo cognato visionario, convinto di essere la reincarnazione di Cristo, decidono di ordire un piano diabolico per convertire il marito di lei, unico miscredente di un'intera comunità di bigotti fanatici. A tal fine la donna, con l'ausilio del medico compiacente, finge la sua dipartita entrando in uno stato di morte apparente in seguito ad un parto travagliato, per poi risvegliarsi su comando del cognato, che invoca il nome di Gesù, di fronte agli occhi attoniti degli astanti e del marito che ovviamente ammetterà di aver ritrovato Dio. Chi non lo avrebbe fatto, del resto, di fronte ad un miracolo all'apparenza tanto genuino?
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