Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
forse DIES IRAE e' piu' perfetto; ma questo Ordet e' registicamente piu' ricco e evoluto. Il grande regista danese utilizza a fondo i mezzi offerti dal linguaggio cinematografico (piani sequenza, composizione dell'inquadratura, movimenti di macchina, uso della profondita', montaggio alternato...)per strutturare lo struggente e complesso apologo secondo una solennita' liturgica, con la macchina da presa impeccabilmente al servizio delle psicologie e dei comportamenti dei personaggi. Commovente il momento in cui, nel finale, la nipotina va da Joannes e gli dice: "DAI! SBRIGATI!" VOTO: OTTIMO!!!
Dreyer era sempre in anticipo sui tempi; la sua grandezza stava nell'aver saputo fare del cinema "alto" sia nei contenuti, sia nelle forme. E i suoi temi, come il suo stile, sono, a ben vedere, di grande attualita'
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