Trama
In una fattoria dello Jutland vive il vecchio Borgen con i suoi tre figli: Mikkel, sposato con Inger, in attesa del secondo figlio, Johannes, diventato pazzo a causa degli studi di teologia, e Anders, il minore, innamorato della figlia del sarto del villaggio. Sulla fattoria si abbatte la tragedia: Inger muore di parto, Johannes sparisce e il sarto nega il consenso alle nozze per divergenze religiose con Borgen.
Note
Pur rispettandone la lettera, Dreyer trasforma il dramma del pastore protestante Kaj Munk, teso all'esaltazione della parola divina, in un poema laico di affermazione della "vita" in tutte le sue accezioni, incluso il mistero più profondo. Il finale è una vetta sublime della rappresentazione del sacro nel cinema. Leone d'oro a Venezia.
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- Leone d'oro al Festival di Venezia 1955
Commenti (5) vedi tutti
Era tanto che non mi commuovevo per la bellezza di un film. Perché?... Nessuno lo può comprendere, nessuno lo può spiegare!
commento di marco biOrdet, il capolavoro fra i capolavori di Dreyer, rispecchia le qualità peculiari del regista: stile austero, ritmo solenne, messinscena meticolosa in cui nulla è casuale, contrasto fra l’espressione della libertà di scelta individuale e l’oppressione di regole esteriori, qualità valorizzate dalle efficaci interpretazioni degli attori.
leggi la recensione completa di vermeverde...la lentezza. A volte fastidiosa, a volte sinonimo stesso di pace, di una vita quieta, dignitosa e felice dove l'avere conta, ma non troppo. I gesti quotidiani spesso sempre simili, danno certezza più che inquietudine, danno stabilità al nostro essere sempre irrequieti ed insoddisfatti.
leggi la recensione completa di BradySono ateo. L'ho visto da solo in un sabato pomeriggio invernale. Non ho potuto staccare gli occhi dallo schermo. E' ipnotico. Al termine sono rimasto altri 10 minuti fisso a video spento per riprendermi.
commento di Gummoil film piu bello di dreyer splendida parabola sull'intolleranza diretta con classe sopraffina
commento di howard76