Siamo nel 1623, in nord Europa. Marthe, accusata di stregoneria e braccata dalla folla, si rifugia nella canonica del villaggio presso Anna, giovane moglie del pastore, sposata in seconde nozze. Marthe viene comunque catturata, torturata e arsa viva dopo il processo presieduto da Absalon, marito di Anna. In canonica arriva ora Martin, figlio di primo letto di Absalon, coetaneo di Anna. Tra i due giovani nasce l'amore. Quando Absalon, all'improvviso, muore, sua madre Merethe accusa Anna di stregoneria...
Note
Capolavoro di Dreyer, basato sulla critica al pregiudizio e la libertà (soprattutto del pensiero) in contrasto con le regole sociali. Ma il film è un raffinato prodigio di ambiguità, che evita ogni schematismo, e uno straordinario exploit figurativo, in cui i bianchi e i neri e le scenografie incastrano i personaggi
Capolavoro di Carl Theodor Dreyer, parabola intensissima e drammatica sulla superstizione e sull'intolleranza umana. Un dramma da camera di una bellezza sconvolgente che affronta i temi del dolore e dell'ambiguità umana.
In questo che fu un giorno bellissimo Marta di Herlof evitò il fuoco eterno e venne felicemente bruciata. Lotta fra la fatalità e la stregoneria. La voglia di annientarsi di fronte all'impossibilità di essere felici, ci fa credere di essere dei mostri. Tutti siamo peccatori e dobbiamo morire. La felicità stessa è peccato.
Tipico film di Dreyer, nonostante il regista provi a spostare l’attenzione su tematiche sociali e contemporanee (il film è girato durante la seconda guerra mondiale, in una Danimarca invasa), rimangono evidenti i primi piani dell’epoca del muto e lo stile minimalista soprattutto nelle scenografie.
9/10: toccante, intimista, una storia di raro impatto emotivo sulla vita, sulla morte, sul peccato e sull'amore. Letterario, inquietante, irreversibile come il destino. Delicato, disturbante.
un grande film in cui attraverso la parabola di anne si trova un riferimento a tutte le caccie alle streghe nei vari momenti storici Dreyer mostro sacro del cinema utilizza la macchina da presa in maniera funzionale al racconto
CAPOLAVORO. Una critica geniale e realizzata con uno stile eccezionale. Dreyer crea un'atmosfera cupa e ambigua, quasi horror, con uno splendido bianco e nero. La sequenza del rogo di Martha Elmond è da antologia.
Danimarca,1623. Marthe Herlofs (Anna Svierkier) è braccata dalla folla perché accusata di stregoneria. Viene presa e condotta davanti al tribunale che dovrà giudicarla. Durante il processo presieduto dal reverndo Absalon Pedersson (Thorkild Roose), l’anziana donna ricorda al suo accusatore che anni prima aveva risparmiato dalla stessa accusa la madre di Anne (Lisbeth… leggi tutto
ok agli attori che fanno la loro buona presenza e alle scenografie in stile noir, ma x il resto il film mi e' risultato assai pesante nella visione .voto.5. leggi tutto
Giunchi, carici, tife, canne, ninfee, sfagni, muschi, licheni…
È un libro di libri, “Fen, Bog & Swamp - A Short History of Peatland Destruction and Its Role in the Climate Crisis”,…
Tenendo conto dei titoli che sono stati votati da almeno 25 utenti, questi dovrebbero essere i film preferiti dagli iscritti a FILMTV.IT (se mi è sfuggito qualche titolo, vi invito a segnalarmelo)
Come sarebbe la Top-50 se ci fosse una soglia di accesso un po' più bassa di quella che c'è attualmente (diciamo 50 voti, anziché 75)? Che ne dite se proviamo ad appurarlo? Io ho finora…
Quando l'umanità supera il limite (della ragione, dell'odio, della violenza), nascono il Divino ed il Maligno. In fondo Dreyer (dissezionando Il sogno di un uomo ridicolo) nelle sue opere non ha mai ripetuto altro, e la caccia alle streghe non è che uno dei molti contesti in cui mettere in scena quest'immersione nell'orrore dell'inconoscibilità. Perché anche…
"LA SUPERSUPERLISTA" DI OLTRE 1.500 FILM (scelti da noi utenti di Film Tv)
ovvero:
"Capo ZERO di CINÉMATOGRAPHE: Presentazione di un'antologia di 121 ANNI DI CINEMA realizzata da un folto…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Tratto dal dramma del norvegese Hans Wiers-Jensen, il film è ambientato nel 1623 e affronta il tema della superstizione e dell'intolleranza.
Un'anziana signora, Marta di Herloff (Anna Svierkier) è braccata dalla folla che l'accusa di stregoneria. Terrorizzata, si rifugia presso l'abitazione del pastore protestante Absalon (Thorkild Roose): qui trova la giovane moglie di questi,…
Dreyer imbastisce con l’usuale rigore iconografico e scenico un dramma intriso di profondo spiritualismo dietro cui si cela la problematica esistenziale di una famiglia atipica: nella Danimarca del 1600, in piena caccia alle streghe, Absalon, pastore protestante, è sposato con Anne, molto più giovane di lui, figlia di una donna accusata di stregoneria ma assolta proprio dal…
Il cuore della dodicesima è la trinità viva e attiva Lynch - Malick - Mann. Tre diverse coordinate degli Stati Uniti odierni più sconfinati. Qualche parola d'accompagnamento è necessaria…
Dopo aver dato sfogo alla nostra fantasia con la prima playlist “Vorrei averlo fatto!” in cui rubavamo le interpretazioni che più ci avevano colpito durante la nostra vita questa volta ci vuole un…
Mancanti:
- Nijûshi no hitomi (1954)
- It Always Rains on Sunday (1947)
- Went the Day Well? (1942)
- Me and My Gal (1932)
- Gardiens de phare (1929)
- The Blue Bird (1918)
I FILM DI TUTTO IL CINEMA, 20 marzo 2016 ♥
Ore 19 e 52: appena sfornata!
♥ NOTA del 14.4.17:
Puoi vedere TUTTO quel che è stato pubblicato sinora (anche i riferimenti precedenti) cliccando qui:…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (7) vedi tutti
Capolavoro di Carl Theodor Dreyer, parabola intensissima e drammatica sulla superstizione e sull'intolleranza umana. Un dramma da camera di una bellezza sconvolgente che affronta i temi del dolore e dell'ambiguità umana.
leggi la recensione completa di orsodelceresioIn questo che fu un giorno bellissimo Marta di Herlof evitò il fuoco eterno e venne felicemente bruciata. Lotta fra la fatalità e la stregoneria. La voglia di annientarsi di fronte all'impossibilità di essere felici, ci fa credere di essere dei mostri. Tutti siamo peccatori e dobbiamo morire. La felicità stessa è peccato.
commento di BradyTipico film di Dreyer, nonostante il regista provi a spostare l’attenzione su tematiche sociali e contemporanee (il film è girato durante la seconda guerra mondiale, in una Danimarca invasa), rimangono evidenti i primi piani dell’epoca del muto e lo stile minimalista soprattutto nelle scenografie.
leggi la recensione completa di scandoniano9/10: toccante, intimista, una storia di raro impatto emotivo sulla vita, sulla morte, sul peccato e sull'amore. Letterario, inquietante, irreversibile come il destino. Delicato, disturbante.
commento di Florian Kloseun grande film in cui attraverso la parabola di anne si trova un riferimento a tutte le caccie alle streghe nei vari momenti storici Dreyer mostro sacro del cinema utilizza la macchina da presa in maniera funzionale al racconto
commento di howard769,5
commento di incallitoCAPOLAVORO. Una critica geniale e realizzata con uno stile eccezionale. Dreyer crea un'atmosfera cupa e ambigua, quasi horror, con uno splendido bianco e nero. La sequenza del rogo di Martha Elmond è da antologia.
commento di valien88