Regia di Richard Lagravenese vedi scheda film
Ecco una bella risposta a quei giudici della Corte di Cassazione che, con una sentenza incredibile, hanno “sponsorizzato” i jeans come unica arma femminile contro gli stupri. La splendida Holly Hunter del bellissimo esordio di Richard Lagravenese, già sensibile creatore di altre metà del cielo per i “I ponti di Madison County”, “Eroi di tutti i giorni” e “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, reagisce al divorzio come “una donna tutta sola” di fine millennio. Simpatizzando con il portiere del suo elegante stabile, il goffo ma simpaticissmo Danny De Vito (anche coproduttore e cantante alla Louis Prima); pagando un massaggiatore-gigolò capace di far toccare il cielo con un dito; danzando sulla pedana di una discoteca in una delle più belle sequenze coreografiche dell’ultimo cinema americano. Film verboso e di silenzi, di sguardi contemplati e d’improvvisi scatti, di ribaltamenti di ruoli (la “violenza”, qui, è “subita” da Elias Koteas in una toilette: \
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