Regia di Giorgio Panariello vedi scheda film
Disavventure bislacche di quattro personaggi della riviera toscana: un ubriaco, un bambinone, un bagnino e un discotecaro.
Sostanzialmente si tratta di uno spettacolo di vecchio cabaret-di-personaggi trasformato in qualche maniera in un film; “in qualche maniera” starebbe qui per “senza fantasia, con una trama pretestuosa alla massima potenza e incrociando le dita nella speranza che al pubblico interessi farsi due risate guardando all'opera qualche personaggio televisivo e non si accorga della mancanza del film”. La vuotezza del copione di Bagnomaria non fa certo onore a due firme prestigiose come quelle di Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, chiamati presumibilmente a rimpinzare gli sketch di Giorgio Panariello (terzo nome sulla sceneggiatura) e a concedere loro una forma più distesa, più narrativa e – manco a dirlo – più cinematografica. Ma qui di cinema c'è davvero poco o niente. C'è Panariello, che peraltro esordisce come regista (non impressionando, anzi), e ci sono le sue squinternate sagome da varietà tv; sulla bontà dei personaggi e delle gag è inutile disquisire – i gusti sono gusti – ma sulla qualità del lavoro in sé è proprio inutile parlare, essendo realmente mediocre al di là delle simpatie verso l'attore. Altri interpreti: Ugo Pagliai, Valeria Fabrizi (nei titoli di testa accreditata Fabrizzi!), Renzo Rinaldi, Gina Rovere e una giovanissima Manuela Arcuri. 2/10.
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