Regia di Pawo Choyning Dorji vedi scheda film
Ugyen sta terminando la scuola per diventare maestro, quando capisce di non essere portato per quel lavoro. Sogno un visto per l’Australia dove poter mettere a frutto la sua vocazione di cantante, visto che nel Bhutan, dove vive nella capitale, non ci sono tante possibilità. Viene comunque mandato dal governo a Lunana, a fare il maestro, per una stagione, nella “scuola più remota del mondo”: il villaggio di circa 60 persone a 5000 metri di altezza è raggiungibile solo dopo un trekking di una settimana. Mal volentieri accetta la proposta, ma al suo arrivo, dopo un primo momento di rifiuto, qualcosa comincia a cambiare.
Semplicità è il miglior modo per definire il lavoro Pawo Choyning Dorji: è semplice, diretto, lo stile narrativo, sono semplici e grandiosi nella loro naturalezza gli scenari e i protagonisti. Il tema è il classico conflitto tra modernità e tradizioni, che a volte sembrano troppo vincolanti e limitanti. Il contatto profondo con la natura e con una comunità che vive in perfetta armonia con l’ambiente, modificano, almeno in parte, le priorità del giovane, che dopo aver deciso di buttarsi nell’avventura può raccogliere i frutti dell’esperienza rigenerante. Così, una volta in Australia, capisce che la sua strada non può prescindere dalle sue radici. Non canterà più brani pop della musica occidentale che poco interessano agli annoiati frequentatori del pub di Sidney, ma riceverà maggiori attenzioni con i brani tradizionali appresi a Lunana.
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