Regia di Joseph M. Newman vedi scheda film
Ricordo di averlo visto da piccolo al cinema in uno spettacolo speciale mattutino per le scuole, e mi impressionò moltissimo soprattutto per le scene che si svolgevano a Metaluna, vera e propria animazione delle ilustrazioni che allora venivano offerte con parsimonia in periodici come il glorioso "Urania".
Ma ciò che mi colpì e mi sconvolse fu l'androide, figura parzialmente umana ma con un'orrenda enorme testa butterata di vene in evidente rilievo e le spaventose mani a tenaglia. Quella visione sconvolse spesso le mie notti di bambino addormentato: chissà quali parti del mio cervellino in formazione erano state sollecitate da quella visione! Visto a distanza di tanti anni,il film rivela delle ingenuità davvero numerose ed evidenti, che però non tolgono fascino e ritmo alla fantastica storia che esso racconta. Metaluna, alla fine, risalta come l'immagine di quello che potrebbe diventare la Terra qualora l'umanità non decidesse di cambiar strada (l'umanità non solo non lo ha fatto,ma anzi, ha esasperato quei caratteri negativi che la fanno correre a rotta di collo verso l'effetto Metaluna). I rudimentali effetti speciali furono però molto apprezzati all'epoca, e invero crearono delle immagini visualmente molto suggestive anche grazie al fantasioso uso del colore, allora un lusso per i film di fantascienza.Il ritmo narrativo è sostenuto e tiene desta l'attenzione dello spettatore fino all'emozionante climax finale con il minaccioso intervento dell'orrido androide.
La poveretta qui cerca di fare del suo meglio dopo essere stata brutalmente dismessa quale amante da Howard Hughes (che aveva precedentemente tentato di farne una diva producendo appositamente per lei il film "Vendetta!" non ottenendo però alcun risultato), cacciata dalla RKO RADIO che chiudeva i battenti,assunta senza convinzione dalla Universal che dopo averle fatto interpretare un paio di film la scaricò. Tra una folla di cagne non era la più cagna, ma, non riuscendo a togliersi di dosso una perenne aria di imbarazzato impaccio e scontando le numerose inimicizie di cui era divenuta oggetto quando, quindicenne, era stata l'amante del miliardario Hughes, non andò lontano: Requiem per una diva mancata!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta