Regia di Joseph M. Newman vedi scheda film
Il pianeta Metaluna è coinvolto in una guerra interplanetaria ed è in procinto di soccombere.
Exeter, extraterrestre di Metaluna, si cala sul nostro pianeta e rapisce due scienziati per riceverne aiuto, ma tutto è inutile: Metaluna è in fiamme, e Exeter sacrifica se stesso per riportare a casa i due terrestri.
Questa, in breve, la storia di Exeter, un alieno più intelligente e più umano degli stessi terrestri.
Storia tratta dal racconto di Raymond F. Jones, "The alien Machine", diventato poi una trilogia e di conseguenza un romanzo, "Cittadino dello spazio".
I diritti del romanzo furono acquistati dall'agente hollywoodiano Victor Orsatti, che aveva appena creato una compagnia di produzione indipendente con il suo amico regista Joseph M. Newman.
La sceneggiatura, difficile per via della struttura episodica del romanzo, fu affidata a George Callaghan, noto per aver portato allo schermo le avventure del detective Charlie Chan.
Cominciarono le prime difficoltà economiche, e verso la fine del 1953 i due soci cedettero la sceneggiatura alla Universal, che comunque offrì la regia a Newman.
La Universal aveva a disposizione uno dei migliori reparti di effetti speciali di Hollywood, avendo da poco realizzato "Destinazione Terra", prodotto da William Alland, ex assistente di Orson Welles, e diretto da Jack Arnold. Il duo era già famoso per avere dato alla luce "Il mostro della laguna nera" e "Tarantula".
La Universal nomina produttore del film W: Alland, che sostituisce G: Callaghan con Franklin Coen, il quale riscrive il film in due settimane.
A farne le spese è il Mutante, inizialmente concepito come pseudo insetto ottopoidale, trasformato in un essere imparentato per la protuberanza del cervello con un "modello" sviluppato per le riprese di "Destinazione Terra".
Le prime bozze prevedono il Mutante Exeter nudo, poi lo vestono con un paio di pantaloni da cui spuntano i piedi con gli artigli.
Il make-up department della Universal, viste le restrizioni economiche imposte dalla produzione, si dedica al "riciclaggio" di materiale usato per precedenti film, utilizza un vecchio busto di Ann Sheridan riposto in uno scaffale, rimodellato con l'uso di plastilina e martellato a dovere. Abbondanti iniezioni di gomma completano l'opera.
Per glieffetti speciali, e in modo particolare per rappresentare il pianeta Metaluna, viene utilizzato, con un rivestimento adatto alla bisogna, un mappamondo che era servito da logo per la Universal.
La produzione era ossessionata dal risparmio per via della tiepida accoglienza che i film di fantascienza ricevevano dagli spettatori.
"Metropolis" di Fritz Lang aveva quasi mandato sul lastrico gli Studi tedeschi UFA, e non era rientrato al botteghino il milione e mezzo di dollari investito da Korda per "Nel 2000 guerra o pace".
Spinti dal motto "Il bisogno aguzza l'ingegno" tutti gli addetti alla realizzazione del film si esprimono al massimo, il risultato è eccellente, persino la stampa accoglie positivamente il film alla sua uscita.
Gli strepitosi effetti speciali (per l'epoca), la musica e gli effetti sonori, tra i più singolari nella storia del cinema, la fotografia (in Technicolor), contribuiscono a fare delfilm un classico nel suo genere.
Come spesso succedeva (e succede) nei film di fantascienza, o comunque di "mostri", gli attori "umani" passano quasi inosservati.
Per "Cittadino dello spazio" non ci sono eccezioni, ma è giusto ricordare Rex Reason, apparso in western e film di costume. L'unico ruolo femminile viene assegnato a Faith Domergue, "lanciata" nel 1949 dalla RKO ma ancora poco nota al grande pubblico.
Il film è piaciuto anche a E.T, che ricordiamo attento a seguire in tv una sequenza di "Cittadino dello spazio".
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