Regia di Guido Brignone vedi scheda film
Nella Napoli borbonica il ministro di polizia Cassano è osteggiato da un gruppo di carbonari al cui capo c'è un individuo misterioso. Nessuno immaginerebbe che si tratta del rispettabilissimo conte di Sant'Elmo, che oltrettutto ama segretamente, ricambiato, la figlia di Cassano.
Un pizzico di avventura per un film meno avventuroso di un cappa & spada; un pizzico di sentimento per un film meno sentimentale di un melodramma; un pizzico di musica, di mistero, di Storia: ma tutto mescolato blandamente, poco coeso nella sceneggiatura firmata da Vittorio Nino Novarese, Aldo De Benedetti e Guido Brignone. Quest'ultimo, che è anche il regista della pellicola, salva il salvabile grazie alla sua lunga esperienza dietro la macchina da presa (quasi quarantennale, con esordi in piena epoca del muto); il risultato finale è in ogni caso un lavoro di mero intrattenimento visibilmente portato a termine con una certa fretta, senza stare troppo a soffermarsi sui dettagli, sostanzialmente nè carne, nè pesce. Ciò che maggiormente manca è il ritmo; il cast annovera però alcuni volti noti dalla riuscita inequivocabile sullo schermo: Tino Buazzelli, Massimo Serato, Anna Maria Ferrero, Tina Lattanzi, Carlo Croccolo, Luigi Pavese e la soprano Nelly Corradi. Per Brignone, classe 1886, questa è una delle ultime regie; l'ultimissima sarà Nel segno di Roma, nel 1959, che come è noto portò a termine - non accreditato - Michelangelo Antonioni. 2,5/10.
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