Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Il guaio di questo film è che vi si leggono, in trasparenza, tutti gli scopi che si prefiggeva e che ha mancato di raggiungere, a cominciare dalla connotazione dei personaggi: Titina avrebbe dovuto essere una figura femminile selvatica, e ne è uscita una bambola di rafia; Rosario, anziché rappresentare l’intellettuale idealista, è la caricatura del vecchio rivoluzionario, emanante un vago sentore di stantio; infine Nicola (Nick), il gangster italo-americano, lungi dal portare una ventata di modernità cosmopolita, appare ridotto ad un gagà fuori dal mondo, con l’allegria sgualcita di un cotillon usato.
Questo film avrebbe voluto essere una storia scandita da spasimi d’amore, riflessioni politiche ed aneliti esistenziali, e invece è solo una sceneggiata dal respiro corto, che avanza a fatica, tra affanni di passioni che vanamente annaspano per emergere da un tessuto logoro e privo di vitalità. “Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova” è un’opera ideata male e realizzata peggio, con una regia ed una fotografia che si contendono il primato della superficialità.
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