Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
**1/2 Delicato, leggero e pure non innocuo, il tour de paris di Rohmer tra amori, bugie, sentimenti che evaporano.
Tre episodi che raccontano delle sfumature dell'incontro e dell'amore libero: il tradimento furtivo ed il senso di colpa, l'amore che nasce ma si cerca di sfuggirne, il corteggiamento vittima del tempo. Su tutto, il destino o il caso, che manovra i fili delle nostre vite, lasciandoci la sensazione di controllarle. E se c'è un senso programmatico nell'impianto, la leggerezza e spontaneità di dialoghi e situazioni conquistano sempre.
Suoni, accenni e le canzoni popolari che fanno da cornice: semplicità all'ennesima.
Non tutto regge sui livelli del 2° episodio, sembra che si giri a vuoto, ma la sostanza, alla fine emerge ed affascina.
Sempre abilissimo nel girare all'aria aperta, stavolta sfruttando lo splendore vero, e non turistico (uno dei temi del 2° episodio) di Parigi, ed una capacità di seguire gli attori e dirigerli che sfonda spesso il muro che divide realtà e finzione, come insegna la miglior nouvelle vague. Bellissimo "Le panchine di Parigi".
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