Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Troppo piccolo per vederlo quando uscì nel '71, dopo averlo scoperto e amato in televisione, finalmente l'ho potuto apprezzare al cinema, come merita. La storia crudele di un ragazzino doppiamente manovrato: dalla ricchezza della famiglia del compagno di scuola Marcus, che lo accoglie nella sontuosa residenza di campagna, facendone poi un oggetto di curiosità e di distratta benevolenza; dalla coppia di amanti che lo usano per comunicare tra loro, sfruttando la sua relativa innocenza nelle cose dell'amore e del sesso. Il tutto nella cornice di ritualità e stili di vita pochi anni prima di essere travolti dalla Grande Trasformazione (la Prima Guerra mondiale, la Depressione e poi la Seconda Guerra Mondiale). La celeberrima epigrafe iniziale del romanzo da cui è tratto ("The past is a foreign country. They do things differently there") è parafrasata nel film dal contrasto tra le scene della storia, ambientata in una calda estate del 1900, e quelle dell'epilogo, in un piovoso autunno-inverno molto inglese della fine degli anni '50. Grandi nomi del cinema e teatro inglese della seconda metà del '900, vorrei ricordare soprattutto Margaret Leighton nel ruolo di Lady Maudsley, madre di Marcus e di sua sorella Marian.
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