Regia di Edward Zwick vedi scheda film
Inutile nascondersi dietro ad un dito. Film del genere, sul terrorismo islamico di scena a New York, girati appena tre anni prima di “quel” 11 settembre, con le torri gemelle che appaiono già come fantasmi in tutte le salse, le esplosioni ed i morti a grappoli, le scene di rastrellamento degli islamici più integrati; ebbene, questi film, per quanto retorici, buonisti ed a senso unico (ma neanche tanto perché si menano bei fendenti anche all'ottuso fanatismo militare), per quanto premonitori e didascalici, ti arrovellano l'anima di immagini reali, scolpite indelebilmente, che si accavallano al fantasy, ai finti attentati, alle deflagrazioni simulate, ai falsi mandanti ed alle migliaia di piste inseguite nel film e rincorse, poi, in una brutale realtà con la quale ancor oggi siamo tristemente in confidenza.
Ed è in quest'ottica che il film va (ri)visto anzi, col tremendo senno del poi, e solamente cosi si lascia somatizzare, col cuore che si stringe ad ogni casuale inquadratura delle Twin Towers.
E come non riflettere amaro su Guantànamo, mentre vediamo le scene coi reclusi in massa nello stadio?
C'è una ripresa che lascia attoniti, quando Denzel Washington urla ai militari aguzzini di un sospetto terrorista islamico: “Se li trattiamo cosi, vinceranno loro, se li trattiamo cosi, hanno già vinto”.
Oggi, nel 2011, dopo le Torri, dopo altre migliaia di morti, dopo (ma anche ancora) l'Iraq, l'Afghanistan... aveva forse ragione Denzel?
Hanno, comunque, già vinto loro?
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