Regia di Radu Mihaileanu vedi scheda film
Un piccolo goiellino questo “Train de vie” che riesce ad affrontare un tema serio e doloroso con toni prettamente farseschi senza risultare offensivo, ma facendo invece molta tenerezza.
Un villaggio yiddish è minacciato dall’invasione nazista ed i suoi abitanti sanno benissimo cosa li attenderà se non faranno qualcosa per cambiare il loro destino.
L’idea vincente viene allo scemo del paese, cercare la fuga con un treno mascherato da nazista dove alcuni abitanti faranno reciteranno la parte dei deportatori, altri quella dei prigionieri.
Una favola che riesce a toccare le corde emotive dello spettatore, grazie ad un puzzle di sensazioni (colori, suoni proprie delle realtà culturali diverse che fanno capolino), con incontri mirabolanti lungo il tragitto verso la salvezza.
Tutto raccontato con un mano sicura ,quanto felice, dal regista romeno che mescola battute fulminanti, situazioni improbabili ed equivoci con le musiche di Goran Bregovic a fare da azzeccato sfondo.
Proprio una bella pellicola, umoristica, divertente, ma soprattutto intelligente ed ottimamente calibrata.
Promossa su tutte la linea.
Trova un equilibrio perfetto per raccontare una storia difficile con uno spirito leggero dove riesce a far filare tutto per il verso giusto.
Molto bravo.
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