Regia di Martin Brest vedi scheda film
Film sentimentale, dal ritmo lento (anche troppo), caratterizzato da un romanticismo così imperante da finire per offuscare ogni verosimile pretesa di drammaticità (vista la minaccia, anzi, la certezza, di una morte incombente). Il fatto è che uno degli innamorati è la morte stessa, il che non sarebbe di per sé motivo di ilarità se l’idea fosse stata gestita meno superficialmente dal regista; così non è stato (vedasi l’interpretazione di Pitt, onesta, ma fiacca), per cui una buona occasione (l’idea, originale, lasciava sperare in ben più rosee prospettive) ha finito per annoiare più che ammaliare.
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