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Hong Kong città di profughi

Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film

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La recensione su Hong Kong città di profughi

di mm40
6 stelle

Alla fine degli anni Settanta il piccolo territorio di Honk Kong, possedimento britannico, venne letteralmente preso d'assalto da profughi provenienti principalmente da Vietnam e Cina, nazioni con grandi problemi politici e sociali. Ma la vita a Hong Kong, sovrappopolata e povera, non è per nulla facile.

 

Vittorio De Seta non è mai stato un regista di quantità, ma certamente di qualità sì: nel corso di tutti gli anni Settanta licenziò due soli lavori, entrambi per la Rai ed entrambi sul medesimo argomento, il sistema scolastico nazionale (Diario di un maestro e Quando la scuola cambia). Nel 1980 la tv di Stato commissiona a De Seta questo Honk Kong, città di profughi, studio sul grave problema dell'immigrazione - e quindi della sovrappopolazione e della miseria - nel minuscolo territorio difeso dall'esercito britannico. E' l'occasione per parlare degli sconvolgimenti sociopolitici in estremo oriente e dell'eterna questione dell'emigrazione in cerca di miglior fortuna; De Seta racconta tramite le immagini, come è solito fare, senza aggiungere tanti commenti (a cura di Daniela Ghezzi, voce di Angiola Baggi) e senza ricercare protagonisti sullo schermo. Tre sono le puntate in tutto, ciascuna della durata di tre quarti d'ora: totale due ore e un quarto. Il regista si occupa personalmente anche della fotografia. 6/10.

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