Regia di Jordan Rubin vedi scheda film
Seconda regia di Jordan Rubin (dopo il non esaltante Zombeavers). The drone -presentato in anteprima al Slamdance Film Festival e al FrightFest- a metà ottobre 2019 è stato rilasciato in streaming e straight to video. Un horror tecnologico, con preponderanza di scene ironiche.
Esperto di informatica, Ramsey utilizza un drone per spiare ragazze dai capelli rossi, che poi puntualmente rapisce ed uccide. Conosciuto come The violator, al settimo omicidio viene raggiunto dalle forze speciali della polizia, alle quali tenta di sfuggire (tenendo stretto il suo prezioso drone) attraverso il tetto del palazzo in cui vive, finché un fulmine pone fine alla sua vita. Apparentemente.
Chris (John Brotherton) e Rachel (Alex Essoe) sono una coppia felicemente sposata, trasferitasi da poco al civico 420 di Oak Lane, quartiere nelle vicinanze dell'appartamento di Ramsey. Lei è una brillante architetta, lui un fotografo professionista. Per i due giovani innamorati le cose sembrano andare nel migliore dei modi, finché Chris non rinviene nella spazzatura un drone (quello utilizzato dal killer) e decide di tenerlo. Sin da subito Rachel nutre antipatia per l'apparecchio, soprattutto a causa di un funzionamento anomalo dello stesso. Il drone sembra agire di vita propria, spostandosi nottetempo a suo piacimento. Inizialmente le attività dell'oggetto volante si limitano a semplici scherzi, tipo fotografare o riprendere Corinne (Anita Briem) -la sensuale milf vicina di casa- in topless. Ma poi il drone -posseduto da Ramsey, ex fidanzato di Chris- agisce in maniera violenta, uccidendo Corinne per poi farne ricadere la colpa su Chris.
Jordan Rubin è un regista alle prime armi, anche se da noi è arrivato grazie alla Midnight factory, con l'opera d'esordio Zombeavers (2014), mentre attualmente è al lavoro sulla serie televisiva Critters: a new binge. Evidentemente la sua specialità è l'horror comico, sviluppato in un clima di pura commedia. Come, appunto, succede in questo stravagante The drone, un film di poche pretese, co-sceneggiato assieme ai fratelli Kaplan (Al e Jon): due buontemponi che devono essere particolarmente affezionati agli anni Ottanta, visto il registro del film. Ovviamente ispirati da La bambola assassina, con sostituzione di Chucky nel drone e di un codice binario al posto della formula di rito durante il "trapasso" del killer, gli autori propongono una serie di scenette via di mezzo tra fantascienza e comico. Girato piuttosto bene, anche se distrattamente (in una scena, sul finestrino dell'auto guidata da Chris, si può notare riflessa la troupe), The drone è puro b-movie, privo di qualunque altro senso che non sia il divertissement. E, in questo, in parte riesce. Soprattutto nel pirotecnico finale con "aggiornamento" (o metamorfosi) del drone parlante (!).
I rischi degli investigatori privati: ovvero farsi i fatti propri conviene, sempre!
Delirante la scena che vede Baker (un investigatore ingaggiato dalla coppia per rintracciare l'apparecchio) parlare al telefono, mentre siede sulla tazza del wc. Il pover'uomo si alza, si gira con i pantaloni calati appoggiandosi al muro, per venire letteralmente sodomizzato a morte dal drone. Una soggettiva ci introduce, controvoglia, lungo l'intestino del disgraziato...
"La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita."(Harvey B. Mackay)
F.P. 26/10/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 81'54")
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