Regia di Paul Greengrass vedi scheda film
La sanguinosa Guerra Civile americana è finita ormai da quasi cinque anni, ma il capitano Jefferson Kyle Kidd fa di tutto pur di non rientrare a casa, ove ad attenderlo dovrebbe esserci l'amata consorte.
L'uomo, che in precedenza aveva maturato esperienza in redazione di giornali, finisce per inventarsi un nuovo mestiere che finisce per incontrare un certo interesse fra il pubblico.
Egli infatti si improvvisa come intrattenitore del pubblico che, a pagamento, si riunisce in saloon o teatri per venir informato sulle notizie dei giornali più noti del paese, che nell'Ovest non riescono ad avere una così capillare diffusione, soprattutto tra il ceto meno culturalmente predisposto.
Nel trasferirsi da una cittadina all'altra, l'uomo si imbatte in una orfanella bionda di chiare origini europee, che tuttavia s esprime con la lingua a lui ignota dei nativi locali.
Intuisce pertanto che la piccola è stata allevata dagli indiani dopo essere stata portata via alla sua famiglia naturale. Impietosito, decide pertanto di scortare la creatura, che nel frattempo ribattezzerà come Johanna, presso il più vicino campo militare, in modo che possa essere ricondotta in seno ai superstiti della sua famiglia d'origine.
Ma, una volta raggiunto l'accampamento, l'ufficiale preposto non fa altro se non incaricarlo di riportarla lui stesso presso i parenti sopravvissuti, ingaggiando l'uomo a compiere un percorso lungo e fitto di insidie, tra bifolchi che intendono rapire la piccola per trarne vergognosi profitti, e la presenza non sempre pacifica delle tribù locali.
Il viaggio assieme alla piccola, creerà i presupposti per rinsaldare nel capitano quel rapporto familiare ormai perduto e rifuggito da anni come rimedio istintivo per allontanarlo da quella solitudine che ormai pareva il suo futuro più probabile e prossimo.
Il ritorno in regia dell'affidabile cineasta britannico Paul Greengrass, il "papà" del jason Bourne cinematografico, corrisponde con un solido western piuttosto ben congeniato, in cui la lucida narrazione ben scandita evita di franare in territori di pietismo e sdolcinatezze che la presenza della ragazzina poteva suggerire.
Nel ruolo del carismatico ed onesto ma per nulla arrendevole protagonista, Tom Hanks si rivela ancora una volta una scelta azzeccata e decisiva per la sostanziale riuscita dell'opera, così come la giovane e diafana Helena Zengel, di evidenti origini tedesche, si rivela un ulteriore aspetto positivo del film.
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