Regia di Paul Greengrass vedi scheda film
E' un periodo che mi viene voglia di vedere film western, come quando ero bambino e ragazzino ed ero appasionatissimo del genere. Il gusto evolve e quindi, accanto ai grandi classici, mi sono dedicato ultimamente a film dedicati al tardo western o che cercano di dare significati e contenuti innovativi al genere. Non fa eccezione questo film che si collocano in un periodo storico di transizione e di cambiamento, ossia, come si intuisce, dopo la fine della guerra civile. Tom Hanks interpreta magnificamente un ex capitano sudista, con una notevole dignità nella sconfitta e una vita faticosa sbarcando il lunario con pubbliche letture di notizie (anche non recenti) ad un pubblico analfabeta e facilmente impressionabile. Durante uno dei tragitti tra una città all'altra si imbatte in una ragazzina europea, che si esprime solo con una linguaggio da nativi americani e che tenta di scappare e di ricongiungersi a quella che lei sentiva come famiglia di appartenenza, non ricordando più quella d'orgine. Parte così un road movie in ambiente western, focalizzato sopratutto sul rapporto tra i due e sulle relative difficoltà personali. La bambina che si sente orfana e defraudata della sua vita, il vecchio militare che ha la vita in pezzi e che fatica a fare i conti non solo con il presente, ma anche con il passato. Così l'uomo cerca di lasciare la povera ragazzina almeno in due occasioni, ma poi, in modo consapevole e convinto la seconda, la accoglie come parte del suo futuro, come realizzazione alternativa di una famiglia che non ha avuto la fortuna di costruire. Il west di questo film e sporco, faticoso, assai pericoloso e violento. Siamo lontani dall'epica di John Ford ed è un merito. Film da vedere e rivedere, cercando di cogliere la pluralità minimale di diversi piani di lettura.
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