Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
A dispetto delle consuete inaccuratezze storiche (ad esempio la differenza di età tra i due "amanti" era di oltre tre decenni, mentre Davis, nonostante il trucco abbondante, e Flynn appaiono praticamente coetanei, esattamente come nella realtà), un buon film romantico/biografico dai sontuosi costumi incentrato sul melodrammatico e tempestoso rapporto tra un baldo ed aitante conte ed una intonacata e virulenta regina (sotto la cui corona palpita e freme una donna bisognosa d'amore e con tutte le sue paturnie), contrastato però dall'entourage di quest'ultima. L'insolubile ed eterno conflitto tra dovere e piacere porterà ad un doloroso esito, ossia ad uno splendido e toccante finale. Scarsa la chimica tra i due protagonisti. Principalmente per questioni dietro le quinte (celebre la loro incompatibilità, con Flynn che ha ottemperato al compito solo per via dei contratti-capestro tipici delle majors) che si son ripercosse anche in scena, a cui va aggiunta, forse, la scarsa propensione di lui per pellicole non avventurose e brillanti. Apocrifo ma in Technicolor.
Se non avesse temuto le ripercussioni, se la sarebbe svignata. Invece gli tocca contenersi, rinunciare ad atletismi, atteggiamenti gigioneschi e smargiassate varie. Non infima comunque la prestazione.
Superba, faraonica, dall'onnivora (ed inquietante) presenza.
Ne sciupano il talento relegandola in una parte secondaria.
Eclettico, prolifico all'inverosimile, in coppia con Errol Flynn ha sfornato diversi film d'avventura, ma soprattutto ha girato "Casablanca". Gliene siamo tutti grati.
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