Il progetto originario del suo film comprendeva alcuni episodi racchiusi tra un prologo e un epilogo. Motivi dominanti: la morte e l'eterno femminino. Nel prologo i volti dei peones sono messi a confronto con le sculture precolombiane e sottolineare la continuità della storia. Il primo episodio è ambientato in una sorta di Eden primigenio dove gli uomini e la natura convivono pacificamente. In un altro capitolo il regista mostra il mondo rurale d'inizio secolo sotto la dittatura di Porfirio Díaz. Un contadino viene barbamente trucidato dai fazenderos per aver voluto ribellarsi a un oltraggio reso alla sua donna. Celebre anche l'epilogo con la danza macabra del giorno dei morti e le persone coperte da maschere a forma di teschio...
Note
Ejzenstejn girò migliaia di metri di pellicola che poi non riuscì a montare. Il materiale finì ai suoi finanziatori che ne ricavarono una storia molto più semplice e breve ma comunque di grande suggestione formale.
Preparati dalla plastica solennità degli dei di pietra e dal ghigno sprezzante della morte esorcizzata, attendiamo la bella beffa architettata da Ejzenstejn ai danni dei potenti con i loro stessi soldi. La attendiamo, per sempre.
Voto 6. Non si tratta di un film, quanto piuttosto di un documento inerente la realizzazione di un ambizioso progetto. Ancora una volta, si deve sottolineare la forza visiva estrema nella regia del grande Maestro russo.[12.08.2007]
"Que viva Mexico" è il celebre film incompiuto del maestro sovietico Sergej M. Eisenstein, che non potè mai curarne personalmente il montaggio soprattutto a causa di disguidi con lo scrittore socialista Upton Sinclair che fungeva da produttore, cosicchè l'opera esiste in diverse versioni apocrife, fra cui "Lampi sul Messico" di Sol Lesser. La versione che più si avvicina alle intenzioni… leggi tutto
Un documentario drammatizzato, con chiari intenti politici, che oppone la genuinità del sentimento dei peones alla barbarie della classe dei latifondisti. L'atmosfera è un misto di western e di favola, in cui, però, si bada troppo all'ambiente culturale ed al contesto sociale e poco ai singoli personaggi, che appaiono immersi in una saga corale, celebrativa di uno spirito popolare un po'… leggi tutto
Sbagliato, inutili cialtroni. Ossessi sessuali che altro non siete.
"Final cut"! (No, non ho detto cunt.)
Scrivere. Fallire. Riscrivere. Fallire ancora. Ancora riscrivere. Fallire meglio (come diceva quello,…
Ma come si fa a fare una lista?!
Ecco solo alcuni titoli, in ordine sparso, di alcuni - solo alcuni peraltro - "miei" registi, e dei loro, nostri film.
Con grande sofferenza, di ciascun regista ho…
Sono un grande ammiratore del regista sovietico Sergej M. Eisenstein, di cui ho visto tutti i film, e che, pur essendo un gigante della storia del cinema, risulta probabilmente al giorno d’oggi una figura un…
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Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Un documentario drammatizzato, con chiari intenti politici, che oppone la genuinità del sentimento dei peones alla barbarie della classe dei latifondisti. L'atmosfera è un misto di western e di favola, in cui, però, si bada troppo all'ambiente culturale ed al contesto sociale e poco ai singoli personaggi, che appaiono immersi in una saga corale, celebrativa di uno spirito popolare un po'…
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Commenti (2) vedi tutti
Preparati dalla plastica solennità degli dei di pietra e dal ghigno sprezzante della morte esorcizzata, attendiamo la bella beffa architettata da Ejzenstejn ai danni dei potenti con i loro stessi soldi. La attendiamo, per sempre.
commento di michelVoto 6. Non si tratta di un film, quanto piuttosto di un documento inerente la realizzazione di un ambizioso progetto. Ancora una volta, si deve sottolineare la forza visiva estrema nella regia del grande Maestro russo.[12.08.2007]
commento di PP