Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Due cugini ventenni albanesi, un pensionato sardo con una moglie col morbo di Alzheimer e un fotografo stralunato: intorno a questi quattro personaggi ruota un film coraggioso e insolito, dichiaratamente sperimentale, semidocumentaristico, con molta macchina a spalla e suono in presa diretta. I due cugini Ghini e Gherti, arrivati da poco a Roma con il miraggio di un lavoro, sono molto diversi tra loro: Ghini è determinato e attivo, Ghereti è un lavativo. A fornire loro un alloggio provvisorio ci pensa Corrado (Sassi), un fotografo balbuziente che conduce una vita strampalata. Gherti passa il suo tempo libero in compagnia di un pensionato alla ricerca della moglie che si è persa. Tutto qui. Il film ispira una simpatia irresistibile nel suo pauperismo radicale, collocandosi ancora una volta in una Terra di mezzo tra fiction e documentario, scelta che nel caso di Garrone sembra la più adatta per raccontare le peripezie degli extracomunitari in Italia.
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