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Sette winchester per un massacro

Regia di E.G. Rowland (Enzo Girolami) vedi scheda film

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La recensione su Sette winchester per un massacro

di mm40
2 stelle

L'unica sfumatura di qualche rilievo per quest'opera, uno spaghetti western piuttosto dozzinale, è quella relativa all'esordio dietro la macchina da presa per Enzo (figlio di Marino) Girolami, che utilizza come di consueto per quei tempi uno pseudonimo anglofono (che strizza l'occhio, o meglio l'orecchio, al suo vero nome): E. G. Rawland. La sceneggiatura di questo Sette winchester per un massacro è un parto dello stesso regista e di Tito Carpi; è pressochè inutile sottolineare che nel 1967, quando il filone del western all'italiana aveva preso vita da non più di tre anni, prodottini di questo stampo (e con tali argomenti e mezzi) erano già risaputi e nascevano in un certo senso vecchi. Ma c'era comunque un pubblico per essi (e anche per pellicole di persino peggiore fattura e minori aspettative); vanno riconosciute in ogni modo a Girolami sufficienti capacità artistiche per portare a termine il lavoro senza eccessive sbavature o palesi forzature. Guy Madison, Enio (fratello di Enzo) Girolami, Edd Byrnes sono i nomi principali sui titoli di testa, cosa che la dice lunga sulla portata del budget a disposizione del regista; la fluidità narrativa è fortunatamente sufficiente per trascinare lo spettatore all'inevitabile lieto fine senza traumatizzarlo o semplicemente annoiarlo più di tanto. Le musiche di Francesco De Masi non sono male. Curiosità: non accreditato, Girolami (futuro Enzo G. Castellari) aveva già diretto nei mesi precedenti una buona parte di Pochi dollari per Django, attribuito però esclusivamente all'argentino Leon Klimovsky. 3,5/10.

Sulla trama

Un colonnello sudista si aggira con una banda di sette uomini al confine con il Messico, alla ricerca del tesoro lasciato chissà dove da un generale nel frattempo morto. Il colonnello incontra così un bandito che si propone di aiutarlo.

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