Regia di Francesco Amato vedi scheda film
Una donna in fin di vita dà alla luce una bambina. La figlia riceve ogni anno un regalo di compleanno lasciatogli dalla madre, fino ai 18 anni. La sera del suo diciottesimo compleanno, la ragazza scappa di casa e viene investita da un’auto. Quando si riprende, si ritrova soccorsa da sua madre.
Il fatto che l’opera sia ispirata a una storia vera è l’unica cosa commovente in essa; per il resto la drammatizzazione in 18 regali raggiunge standard ansiogeni e il tasso di pathos è continuamente molto, troppo al di là del livello di guardia. Scritta da Francesco Amato, Davide Lantieri, Massimo Gaudioso e Alessio Vicenzotto (il padre vedovo, nel film interpretato da Edoardo Leo), la pellicola è un concentrato senza sosta di situazioni struggenti e, francamente, non sempre logiche anche al netto di una tara fantastica – l’incontro fra madre e figlia – che costituisce il solo elemento interessante nel complesso del lavoro. Oltre a Leo i protagonisti centrali sono Vittoria Puccini e la giovanissima Benedetta Porcaroli, che è peraltro quella che esce meglio nel trio; al loro fianco fra gli altri compaiono Marco Messeri in una particina, Sara Lazzaro, Alessandra Carrillo e Betty Pedrazzi. Amato cura anche la regia, la sua quarta per il cinema; se la confezione è formalmente superiore alla media dei prodotti televisivi, certi dettagli (la colonna sonora che ricama attorno alle emozioni, i dialoghi qua e là banalotti) riportano proprio a quel tipo di lavoro, peraltro già sperimentato dal regista negli anni precedenti. Come già nei suoi primissimi film (Ma che ci faccio qui!, 2006; Cosimo e Nicole, 2012), Amato pecca di un certo ‘muccinismo’; come invece nel precedente Lasciati andare (2017), sceglie un titolo leggerino e non particolarmente invitante. 4/10.
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