Trama
Elisa, prima di morire giovanissima, ha lasciato 18 regali per i futuri compleanni della figlia di appena un anno. Come ogni anno, Alessio consegna alla figlia Anna un regalo lasciatole dalla mamma. È il giorno del diciottesimo compleanno di Anna e da scartare le rimane l'ultimo regalo, ma un desiderio di ribellione e un senso di vuoto incolmabile la spingono a scappare dalla festa organizzata dal padre. Si ritrova a vagare di notte in mezzo alla strada e una macchina, non vedendola, la investe. Al suo risveglio Anna si ritrova faccia a faccia con la madre che non ha mai conosciuto. Il destino le regala così l'occasione di conoscere Elisa, e farsi conoscere a sua volta, in uno straordinario viaggio ricco di emozioni e speranza.
Approfondimento
18 REGALI: ISPIRATO ALLA VERA STORIA DI ELISA GIROTTO
Diretto da Francesco Amato e sceneggiato dallo stesso con Massimo Gaudioso, Davide Lantieri e Alessio Vicenzotto, 18 regali è ispirato alla vera storia di Elisa Girotto, la donna che ha commosso il mondo intero lasciando 18 regali per i futuri compleanni della figlia quando ha scoperto di avere poco tempo per vederla crescere. "Elisa vedeva la vita per quello che era e la affrontava sempre con il sorriso sulle labbra, non perdendosi mai d'animo e godendo di ogni secondo che le veniva concesso. Spero che la storia di mia moglie aiuti le persone a riflettere sull'importanza dell’amore verso la vita, che va sempre vissuta a pieno, anche nei momenti di difficoltà", ha dichiarato Alessio Vicenzotto, il marito di Elisa che con i suoi ricordi ha contribuito alla sceneggiatura. La storia, ovviamente romanzata, si focalizza sulla figlia Anna che, in seguito a un momento di ribellione per il suo diciottesimo compleanno, ha quasi per magia l'occasione di ritrovarsi faccia a faccia con la madre e di conoscerla tra ricordi, emozioni e speranza.
Con la direzione della fotografia di Gherardo Gossi, le scenografie di Emita Frigato, i costumi di Ornella Campanale e le musiche di Andrea Farri, 18 regali è stato così presentato dalla produzione, la Lucky Red di Andrea Occhipinti: "18 regali è tratto da una storia vera. Una storia potentissima, capace di commuovere chiunque ci si imbatta, dai più giovani ai più adulti: è la storia di Elisa Girotto. Elisa era in dolce attesa della figlia a lungo desiderata quando ha saputo di avere un male incurabile che le avrebbe impedito di vederla crescere. Con grande coraggio e una incredibile forza di volontà ha deciso di guardare al futuro e lasciare alla figlia appena nata diciotto regali, uno per ogni compleanno fino alla maggiore età. Bambole, giochi, libri, vestiti e molto altro, compreso un mappamondo di sughero con l'indicazione dei luoghi che avrebbe voluto visitare con lei. Il film è stato realizzato con la collaborazione di Alessio Vicenzotto, marito di Elisa, che ha voluto in questo modo mandare un nuovo messaggio di forza alle tante donne malate che in Elisa hanno trovato un esempio".
"Questo film - ha proseguito il produttore - prende forma nel solco di quello che è diventato un vero e proprio genere – nel tempo sempre più di successo – ovvero quello del racconto, a partire da storie vere, di temi universali insiti nella narrazione della malattia e della rinascita. Film come Wonder o Le pagine della nostra vita, che hanno saputo emozionare il pubblico di tutto il mondo, ne sono un esempio lampante. La notizia che ha preso origine dalla storia di Elisa è esplosa sulla stampa e sul web varcando i confini italiani, assorbendo l'attenzione di uomini e donne di tutto il mondo, tanto che la famiglia della donna è stata contattata da numerose produzioni estere. Quella di Elisa Girotto è una storia d'amore. Un amore che ha la forza di non arrendersi quando tutto intorno crolla. È il racconto del tentativo, urgente e vitale, compiuto da una madre, di proiettarsi nel futuro, nella vita della figlia sulla quale il destino ha imposto una perentoria negazione. Per questo motivo la stessa struttura del film rompe le regole del tempo e del conoscibile con un meccanismo stilistico che consente di abbattere questa ineluttabile separazione, permettendo alle due donne di incontrarsi. L'intuizione degli autori, colonna portante della storia, è stata quella di far convergere passato e futuro, mettendo in scena l'incontro tra madre e figlia. Una figlia che al compimento della maggiore età, prima di scartare il suo ultimo regalo – simbolo dell'inizio dell'età adulta - è coinvolta in un incidente che la sbalzerà metaforicamente indietro nel tempo, a diciotto anni prima. Anna avrà in questo modo l'incredibile opportunità di trascorrere del tempo con la madre, senza che quest'ultima sia consapevole dell’identità della ragazza, proprio nel periodo che precede la sua morte. Il film racconta quindi la storia di un'amicizia, quella di due donne che la vita non ha mai fatto incontrare".
Ha infine aggiunto: "È questa una delle sfide più ardite di questo film: la ricerca di una terza dimensione, al di là di quella reale ma anche di quella onirica. La storia di Elisa Girotto è stata rimodellata grazie a un meccanismo magico, surreale, allo scopo di far emergere al meglio il tema e la forza della storia, raccontandola senza paura ed evitando l'assunzione di toni retorici. La sceneggiatura restituisce la verità delle emozioni e delle relazioni, con uno sguardo inevitabilmente doloroso ma a tratti anche giocoso. Nelle sue opere precedenti, Francesco Amato, il regista insieme a cui è nato il progetto di 18 regali, ha sempre scelto di prediligere il racconto delle emozioni. Questo è il suo primo film che muove i passi da una storia vera e mantenere questo impegno è stato il punto di partenza, nel rispetto del pubblico ma soprattutto dei veri protagonisti della storia. Grazie al coinvolgimento della famiglia di Elisa è stato possibile trasformare la storia sull'elaborazione del lutto in un racconto magico che va al di là della cronaca, in modo da restituire al pubblico prima di ogni altra cosa una grande storia d'amore. Per il regista, quindi, è divenuta fondamentale la scelta di attori che fossero in grado di donare se stessi completamente, senza remore e con generosità, a dei personaggi intensi e mai scontati. Allo stesso modo è stata fondamentale la scelta di una location che raccontasse bene, in modo chiaro e non banale, il luogo scelto dai nostri protagonisti per iniziare un progetto di vita insieme e mettere al mondo una bambina. È stata quindi individuata una località, Crespi D'Adda, che rappresentasse bene un certo tipo di provincia italiana, molto concreta e operosa, ma che allo stesso tempo permettesse un racconto umano, relazionale ed emotivo, per essere degno teatro di una storia assolutamente italiana ma con un valore universale".
Il cast
A dirigere 18 regali è Francesco Amato, regista e sceneggiatore italiano. Dietro la macchina da presa sin da quando era studente del Dams, Amato ha realizzato il suo primo lungometraggio nel 2007 (Ma che ci faccio qui!), anche se il suo nome si è imposto nel 2011 grazie a Cosimo e Nicole. Regista di Lasciati… Vedi tutto
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Commenti (13) vedi tutti
C'è grande speranza per il Cinema italiano, te ne rendi conto vedendo questo film! Ben girato, interpretato benissimo da Vittoria Puccini, sottotono Leo, ma questo forse non è ruolo che gli stava a pennello! Comunque, un grande messaggio e un senso profondo. Un film che fa pensare, che non è mai banale e non ti annoia mai. Ti cattura. Voto: 7
commento di GARIBALDI1975Struggente e ben interpretato. Consigliato
commento di Artemisia1593Bel film, intenso, fa riflettere sulla vita, sul rapporto figli-genitori (anche quelli che ti sono mancati), affronta temi difficili e delicati con leggerezza, mai sopra le righe, talvolta con una punta di ironia (l'insegnante di Inglese). Bravissima Benedetta Porcaroli: il suo sguardo esprime spesso più di tante parole.
commento di paoscaBello, commovente, andrebbe fatto vedere a tutte quelle ragazzine ribelli dell'adolescenza che criticano i genitori senza fare lo sforzo di capirli e sapere cosa c'è dietro le loro scelte.
commento di RobbyFilmTvL'aggiunta di un tema fantastico a una storia vera. Commovente, ben recitato e con una buona regia.
commento di iroTrama interessante e svolgimento altalenante : la visione non attira molto e segnalerei solo la Colonna Sonora con la ritrovata Lara Martelli (per chi se la ricorda ...?!?!).voto.4.
commento di chribio1Più che un giudizio, il mio è una sorta di avvertenza. E' un film piuttosto difficile, che può risultare pesante ed eccessivamente triste: bisogna essere parecchio premuniti (e non in una giornata no) per affrontarlo.
commento di silviodifedeBello , emozionante coinvolgente struggente da vedere e rivedere
commento di Emanuele81Dramma umano, spruzzato con una vena soprannaturale.Intenso e commovente
leggi la recensione completa di Furetto60Ennesimo cancer- movie che sa variare il tema con una struttura narrativa diversa e efficace.
commento di ezioL'idea è pretenziosa : far incontrare una madre e una figlia lungo il tunnel che conduce al reciproco desiderio di conoscersi. Quando la morte le ha tenute sempre separate. Ma viene risolta in un modo affatto felice, lasciando che si generi più di qualche incongruenza e senza evitare che si verifichino insopportabili sviluppi narrativi.
commento di Peppe Comunequando il Cinema racconta la vita com'è e come poteva essere
leggi la recensione completa di luabusivoAndrebbero avvisati tutti i gentili cinespettatori che per entrare necessitano di almeno tre pacchi di fazzolettini scottex. La visione abbonda infatti di lacrime per circa due ore. Dato il momento storico, il clima, il natale e pure la mamam morta di tumorea 30 anni è bene sapere che destino si affronta. Certo i pregi del film sono la solidarietà
leggi la recensione completa di gaiart