Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Maria e Karin - insieme alla fidata domestica Anna - assistono impotenti agli ultimi giorni di vita di Agnese, la loro sorella malata di cancro. Agnese morirà da lì a poco tra atroci tormenti.
Film di Bergman dai toni particolarmente cupi, dove il maestro affronta il tema della malattia terminale: colpiscono anzitutto le strazianti scene in cui la malata grida in preda a terribili dolori. In secondo luogo vi è la difficoltà dei rapporti interpersonali: antichi rancori animano i rapporti tra le sorelle che, proprio nel momento in cui tentano di avvicinarsi per trovare conforto, scoprono nella sostanza di non potersi sopportare a vicenda. Esse si muovono in un contesto borghese tanto elegante e pulito (che Bergman enfatizza sottolineando l’eleganza degli arredi della casa in cui si trovano) quando falso e privo di armonia. La nota distonica si trova paradossalmente nella domestica Anna, l’unica che sembra avere nutrito dei sentimenti di vera carità verso la malata, della quale si è presa cura per molti anni. Il cinismo con cui i vari componenti della famiglia la trattano, pieno di alterigia e supponenza, è un altro modo con cui si sottolinea quanto sia meschino questo universo di ricchi e imbellettati, tanto patinato quanto vacuo. Una delle opere più rigorose e amare del regista svedese.
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