Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Non me la sento di accettare tale banalità: che cosa ci vuole ad inquietare (e di conseguenza far riflettere, ecc ecc ecc) dilungandosi in dettagli medicamente assurdi e narrativamente disonesti (il medico non c'è quando ha una crisi, lei sembra morta e inizia a decomporsi, ma chissà) la dolorosa agonia di una donna? Truccacci da dilettante, nulla a che fare con una degna riflessione sul dolore. Un horror di serie b tutto ombre e suoni è più abile e meno sfacciato (come potenzialità d'angosciare senza insolenze)
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