Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
VOTO 7/8 STRAZIANTE Tormentatissimo film che si chiude con un pessimismo infinito. Scioccante per alcuni momenti al limite della sopportazione psicologica, Bergman (misterioso e come al solito di difficile lettura) scandaglia la mente di 4 donne e ne estrapola oppressione, incomunicabilità, odio, fragilità, egoismo, paure. Gli unici uomini che si incontrano nella storia non sono certo meglio delle donne (specialmente il marito di Ingrid è tratteggiato per essere non solo odioso ma anche generatore di un senso di pietà per la propria condizione di essere gelido, freddo, privo di sentimenti, un prodotto perfetto di questa societa ormai alla deriva), ma il discorso bergmaniano non è concentrato su un sesso in particolare ma ingloba tutta la specie umana ridotta per proprio demerito ad esseri privi di anima. In controtendenza con la freddezza degli uomini (tutti tranne Anna, l'unica persona che si salva in questa desolante ricerca) la stanza in cui si sviluppa la vicenda è rossa sangue (fotografia suberba), calda opposta ai cuori delle protagoniste, tutte strepitose come è strepitosa la squadra degli attori al completo. Una pellicola straziante, difficile e meritevole di visioni successive che spaventa per la propria carica emotiva fredda ma mai distaccata e inevitabilmente (come accade spesso nelle opere del regista) intellettualmente impegnativa.
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