Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Non si puo'rimanere indifferenti alla visione di questo film.No,non si puo'.lo si puo'amare e odiare alla stessa maniera per tutto quello che si vede e che si interpreta dopo averlo analizzato.Impossibile non essere disturbati(ma disturbati dentro)da una visualizzazione della morte cosi'concreta e carnale,un ritratto del climax della sofferenza in modi ultrarealistici senza neanche distogliere per un attimo lo sguardo,in questo caso la macchina da presa,far capire allo spettatore che c'è la morte fisica(quella della sorella sfinita nella fase terminale della sua malattia)e quella spirituale(quella che avvolge a vario titolo e modo le altre due sorelle alle prese con i rispettivi fallimenti,fobie e solitudini).Bergman che agli inizi della carriera aveva approfondito il concetto della Morte addirittura facendolo diventare personaggio con tutto il suo bagaglio di simbologia piu' o meno evidente,qui la fa vedere in primo piano,la mostra allo spettatore con una sequenza lunga e dolorosa quasi a fargli vivere la sofferenza che è racchiusa nell'occhio della cinepresa come se cercasse di trasferirla dall'altra parte dello schermo tanto è insostenibile l'atmosfera creata,l'aria che vi si respira .L'uso del colore in questo film è fondamentale:tutto virato al rosso acceso delle stanze,al nero dei vestiti da giorno e al bianco dei vestiti da notte con un ultima bellissima sequenza in cui all'aperto sotto un tiepido sole le sorelle si riuniscono,vestite di bianco,quasi a sperare in un nuovo inizio.Non amo alla follia Bergman pur piacendomi molti suoi film ma come ho detto all'inizio Sussurri e Grida è un film che non puo'lasciare indifferenti,tra i suoi è uno dei miei preferiti perche'radicale nei suoi concetti e formalmente inappuntabile,il lavoro sulle attrici è qualcosa di diffcilmente riscontrabile in altre opere cinematografiche....
ottima
uno sguardo che ti entra dentro
favolosa nella sua aridita'
ti fa veramente soffrire...
lavoro sulle attrici fenomenale
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