Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Happiness, "felicità", è la parola usata in chiave ironica per descrivere un'umanità degradata, schizofrenica, che fatica a mettere a registro i precetti di una normalità borghese con le pulsioni più torbide. Il film gira intorno a tre sorelle figlie di una coppia sulla strada della separazione. Una di loro è una Liala postmoderna consapevole del suo scarso valore; un'altra crede di essere una donna realizzata e ignora la pedofilia del marito mentre la terza è una fallita in tutti i campi. Attorno a loro gravita un'umanità che non è da meno.
Dopo il convincente Fuga dalla scuola media, Solondz firma un film aspro, venato da un sarcasmo al vetriolo che mette alle corde la middle-class americana, una commedia nera che tocca il suo apice nella scena in cui un genitore confessa senza pentimento a suo figlio la propria pedofilia. Siamo nei paraggi tematici di American beauty, ma il risultato non è neppure confrontabile. Attori di impressionante bravura.
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